Mazzali, al via il progetto “Brain Home Fit”, ginnastica da casa per la memoria

MANTOVA  Si chiama “Brain Home Fit” (www.brainhomefit.it) il nuovo progetto presentato ieri alla Fondazione Mons. Mazzali Onlus, che prenderà avvio proprio in questo mese. Nello specifico si tratta di una sorta di “palestra della memoria” dalla metodologia semplice ma al contempo efficace per far svolgere agli anziani esercizio fisico direttamente da casa propria. «Viene recapitato a casa un kit, la “Brain Fit Box” – ha spiegato il dottor Renato Bottura, medico geriatra e direttore scientifico dell’Istituto – contenente alcuni semplici, quanto essenziali, strumenti ginnici (palline da gonfiare, bande elastiche per gli arti inferiori e superiori). Grazie ad una connessione internet, ci si collega online per assistere alle video-lezioni durante le quali viene spiegata l’attività fisica da svolgere (per un totale di 150 minuti a settimana) e dove vengono al contempo monitorati i miglioramenti ottenuti; tutto questo sotto la sorveglianza attenta di personale professionalmente specializzato». «Il progetto è iniziato nel 2019, quando era stata bandita una gara nella provincia di Mantova – ha spiegato la presidente della Fondazione, Mara Gazzoni – e il concorso, riservato agli studenti del master in “Esercizio Terapia” all’Università di Verona, era stato vinto dal dottor Fabio Urru. È un servizio molto valido, quello che offriamo, e soprattutto innovativo, non solo per gli ospiti del nostro istituto, ma anche per il territorio su cui operiamo, in quanto le famiglie grazie a questa nuova metodologia non sono più costrette a spostare il loro congiunto dal proprio domicilio». Per quanto attiene il beneficio atteso nell’andamento del deterioramento cognitivo dell’anziano, il dott. Urru, intervenuto in videoconferenza, ha chiarito che «con gli esercizi del progetto che si possono definire psicomotori, si vanno a potenziare sia la forza e l’equilibrio in termini di autonomia nel fare certi movimenti fisici, sia capacità cognitive quali la memoria e la coordinazione spazio-temporale». Da ultimo, il prof. Massimo Venturelli dell’Università di Verona, con il quale la Fondazione Mazzali collabora da anni e che è stato il vero ideatore del progetto Brain, interviene puntualizzando che «l’Università non ha il solo scopo di fare ricerca ma anche di promuovere idee che abbiano una realizzazione tangibile sul territorio e che apportino benefici concreti, reali, alla popolazione. Ci tengo infine ad aggiungere che la collaborazione tra i nostri due enti, Università di Verona e Istituto Mazzali, ha permesso la realizzazione di numerosi studi legati alla malattia dell’Alzheimer che tanto utili sono stati per l’implementazione di metodologie sempre nuove, come questa rappresentata dal Brain Home Fit».
Barbara Barison