Il messaggio del sindaco Palazzi: Noi contro il virus come i partigiani

MANTOVA – Non poteva prescindere dall’emergenza coronavirus il messaggio del sindaco di Mantova  Mattia Palazzi alla cittadinanza per questo 25 Aprile “a porte chiuse”. Così dopo un preambolo sulla grande capacità di ricostruire e l’energia dimostrata dagli italiani dopo la caduta della dittatura nazifascista, Palazzi passa alla situazione attuale. “Oggi – scrive – , la pandemia percorre e sconvolge tutte le nazioni del mondo, colpendo in modo così grave la nostra Italia e in particolare la Lombardia, che purtroppo ancora annunciano nei loro elenchi i caduti e la lunga teoria dei contagi. Al morbo e alla distruzione si oppone la volontà di tanti, impegnati in un lavoro silenzioso, giorno dopo giorno. Pensiamo ai medici, agli infermieri, a tutto il personale sanitario, ma non solo. Pensiamo a chi si adopera per far sì che i servizi essenziali vengano preservati, che la nostra economia non scompaia, che i prodotti fondamentali riescano a essere distribuiti nelle nostre case. Di nuovo, come tanti anni fa, c’è un popolo dietro a questo sforzo immane, un popolo che ubbidisce alle regole, che ha scelto di contrastare il virus attraverso un saggio distanziamento. Ma che tuttavia non ha messo di sperare. E che cerca di scacciare la paura. Non abbiamo ancora il vaccino, ma l’intero paese resiste. Certo, in modo completamente diverso rispetto ai partigiani che difendevano l’Italia nelle ultime giornate della Seconda Guerra Mondiale. Ma qualcosa di comune c’è. Vediamo infatti uno stesso spirito libero che si oppone agli orrori. Vedete, una frase mi ritorna alla mente. L’umanità è la prima regola e la nostra bussola. Dobbiamo donare alle nuove generazioni un’Italia in cui chi si ammala abbia un luogo dove andare qualunque sia la sua età. Tutto quel che accade ora non sarà mai più dimenticato. La forza d’animo che ci soccorre si ottiene pronunciando una parola semplice: resistenza. Resistere non significa semplicemente opporsi. Significa essere saldi nelle proprie convinzioni fondamentali. Oggi, dobbiamo superare le avversità. Non è alzando muri che noi ci proteggeremo. Abbracciamoci dunque idealmente ora. Per questo restiamo vigili, per questo conserviamo la memoria, per questo festeggiamo ancora oggi questo strano, terribile, eppure indimenticabile 25 aprile”.