Al Poma senza contanti: c’è chi suggerisce agli utenti una ribellione a tutto cash

MANTOVA  È generale e trasversale la levata di scudi contro la decisione dell’Asst di Mantova di accettare solamente pagamenti in contanti nelle proprie sedi. E sui social, compresi i gruppi dei vari Comuni virgiliani, la protesta è già diventata virale, tanto da venire rilanciata anche dai palinsesti nazionali. Come anticipato dalla Voce nelle edizioni di ieri e di mercoledì, tutto nasce dopo che l’Asst aveva annunciato l’avvio di un percorso che prevede la progressiva dismissione della moneta cartacea a favore di strumenti elettronici. A nulla sono valse le motivazioni che hanno spinto l’azienda socio sanitaria territoriale ad intraprendere questo percorso, ovvero la tracciabilità e la sicurezza e ridurre gli accessi agli sportelli. Le polemiche, sia da parte di utenti abituali che dei non utenti, non accennano a smorzarsi, tanto che qualcuno, come l’ex consigliere comunale Luca De Marchi (ma non solo lui) ipotizza una raccolta firme per stoppare la disposizione che tanto malumore sta generando. «Mi auguro che Asst torni sui propri passi, perché se così non fosse ci troveremmo di fronte non solo ad una forzatura ma ad un illecito. E considerato che parliamo di un’azienda pubblica al servizio dei cittadini, ritengo non possa rifiutarsi di accettare le banconote». Tantissimi sono convinti che l’esclusione dei pagamenti tramite contanti finirà per creare problemi e disagi soprattutto alla categoria degli anziani – che, tra l’altro, sono tra i maggiori fruitori dei servizi sia di Asst che in generale degli ospedali dislocati in provincia. Qualcuno, non è chiaro se in modo provocatorio o meno, ha addirittura lanciato la proposta di «presentarsi tutti solamente con banconote a disposizione, così nel giro di due giorni la decisione verrà abbandonata definitivamente nel giro di due giorni». Sulla questione è intervenuto anche l’eurodeputato della Lega, Angelo Ciocca: «A volte mi chiedo perché si vogliano rendere complesse anche le cose più semplici e pratiche. Basterebbe un po’ più di buon senso, che, senza voler polemizzare, in questa circostanza mi sembra sia mancato». Ciocca si è detto persino pronto a presentare un’interrogazione parlamentare nel caso la direttiva Asst non venisse ritirata.