Anche quest’anno al centro sociale di Valletta Valsecchi si è rinnovata la magia del presepe artistico

MANTOVA  Anche quest’anno, come da molti anni, presso gli spazi esterni del Centro Sociale di Valletta Valsecchi si è rinnovata la magia del Natale con l’allestimento di un presepe unico, «Un Vangelo aperto, da sfogliare pagina per pagina – dichiara il consigliere comunale Enrico Grazioli -, lontano dai clamori, alcuni volontari (l’allestimento è stato messo a terra grazie a Claudio Bonino, Nicola Scoppelliti ed Enrico Grazioli, ndr) hanno voluto far rivivere il mistero che ogni anno si rinnova: il prodigio di Betlemme. Il nostro è un presepe artistico pensato e realizzato una quindicina di anni fa dai pittori Luigi Desiderati, Mentore Donini, Romano Vincenzi e dal sottoscritto – continua Grazioli -; composto da tanti pannelli e statue. Il tutto dipinto a mano, che si rifà ai passi degli evangelisti Luca e Matteo, per rappresentare la tradizione del Presepe, non solo in casa, ma anche nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nei posti di ritrovo. Per la nostra rappresentazione, oltre ai passi evangelici, abbiamo fatto riferimento anche ad una poesia di Guido Gozzano La notte santa nella quale viene descritto l’arrivo a Betlemme di Giuseppe e Maria, ipotizzato verso le sei del pomeriggio, e le loro difficoltà per trovare un alloggio dato lo stato di Maria, prossima al parto, con l’arrivo, infine, al rifugio trovato in una stalla, verso la mezzanotte, il tutto scandito dai rintocchi del campanile che batteva le ore». Una sequenza di pannelli dipinti con le scene della natività: l’Annunciazione, il paesaggio della Galilea, la Visitazione, gli ambienti di Betlemme, la nascita di Gesù, la visita del Magi e la fuga in Egitto. «Cosa abbiamo trovato nel Presepe – conclude Grazioli -? Il silenzio obbediente di Maria, l’umiltà di Giuseppe, lo stupore dei pastori ma, soprattutto, la sapienza tenace dei Re Magi, credenti determinati nel seguire la strada indicata da Dio: essi sono l’immagine dell’uomo che ricerca il senso della vita. Scoprono il neonato degno dei loro doni e dell’adorazione e scelgono una nuova strada per il ritorno. Hanno infatti ascoltato voci buone e cattive, distinguendo il desiderio malizioso di Erode dalla verità della cometa».