Assieme a due complici rapinò l’ufficio postale di Bondeno, bandito dalle dodici dita a processo

MANTOVA – Assieme a due complici, in seguito mai identificati, aveva messo a segno una rapina a mano armata ai danni dell’ufficio postale di Bondeno di Gonzaga. Ma la sua latitanza era durata il breve spazio di nemmeno ventiquattrore. Ad incastrarlo infatti, grazie ad un’indagine lampo dei carabinieri, erano stati i filmati delle telecamere installate ai varchi del paese che avevano ripreso i movimenti sospetti di una Peugeot 206 grigia, risultata poi di proprietà di un’amica del rapinatore. Un aspetto decisamente singolare inoltre, era emerso al momento della cattura del malvivente, a fronte di un suo particolare difetto fisico congenito constato dall’avere un dito in più accanto al mignolo in entrambe le mani.
A processo dunque, uno per rapina in concorso e l’altra per favoreggiamento, erano così finiti un anno fa Fernando Deivi Adames, 23enne della Repubblica Dominicana residente a Brescia e ribattezzato il bandito dalle dodici dita e la connazionale Penelope Evelyn Mancebo, intestataria dell’auto utilizzata dalla banda per il raid predatorio. I fatti a loro ascritti risalivano al 4 luglio 2017. Quella mattina, poco dopo l’orario di apertura, tre banditi a volto coperto e pistola in pugno, avevano fatto irruzione nell’ufficio postale di via IV Novembre. Dopo aver intimato all’impiegato di aprire la cassaforte a tempo avevano infine deciso di ripiegare “accontentandosi” del contante presente in cassa, circa 500 euro, e di derubare degli effetti personali un paio di clienti in coda allo sportello. Ad una avevano strappato dal collo una catenina d’oro mentre all’altra avevano portato via la borsetta con il cellulare e 800 euro per un bottino totale di circa 1500 euro.
Una volta fuori i tre erano saliti a bordo della Peugeot 206 fuggendo verso Reggiolo con direzione A22. Ieri mattina davanti al collegio dei giudici è proseguita l’istruttoria dibattimentale con l’escussione degli ufficiali di polizia giudiziaria che a suo tempo avevano condotto le indagini nonchè di due delle persone offese costituitesi a giudizio in qualità di parti civili; nella fattispecie il direttore dell’ufficio postale bondenese e la donna derubata della borsetta. Il prossimo 8 febbraio invece si procederà all’esame del giovane sudamericano, già reo confesso, per poi procedere alla sentenza.