MANTOVA Chiedono di impedire che Mantova e il Palazzo Ducale, e qualsiasi altro spazio virgiliano, possano accogliere «il presunto artista Hermann Nitsch e le sue altrettanto presunte opere d’arte». L’appello di numerose associazioni ambientaliste e animaliste è indirizzato alle istituzioni locali e alla Soprintendenza (dunque al ministero competente, il Mibact, retto dal mantovano Alberto Bonisoli) per “boicottare” l’evento espositivo programmato per la primavera 2019 negli spazi del Ducale, e già ostacolato negli anni scorsi in altre città, da Vienna a Palermo, per via di happening “splatter”, che vanno dall’uso di sangue (animale) alla esposizione di animali morti.
A questo punto le associazioni mantovane e non, quasi una trentina, alzano gli scudi chiedendo il coinvolgimento «non solo di chi ama gli animali, ma anche di chi ama l’arte, quella vera, che usa colori o smalti e non animali o il loro sangue». Per esse risulta «totalmente inaccettabile che vengano pubblicizzate e sostenute iniziative che si basano sulla sofferenza altrui»; le stesse associazioni si appellano pertanto all’autorità cittadina preposta affinché «vieti questa infamia». Il tutto nel presupposto che la stessa amministrazione si è già peraltro pronunciata negativamente anche sugli spettacoli circensi che fanno uso di animali.
L’appello conclusivo delle associazioni punta alla Soprintendenza dei beni culturali peri «annullare o non autorizzare la mostra», chiedendo altresì «una posizione seria e irrevocabilmente contraria da parte del sindaco, dei destinatari della presente lettera aperta e della città di Mantova».
Hermann Nitsch è esponente di spicco dell’“azionismo viennese” e creatore del mitologico “Teatro delle orge e dei misteri”. Una vecchia conoscenza per il direttore del Ducale Peter Assmann, che vanta nel proprio curriculum un passato artistico “militante” come letterato e artista visivo, già fra i membri fondatori del gruppo artistico “c / o: K”, istituto di iniziative artistiche e artista membro artista del Vienna Künstlerhaus, la Welser Künstlergilde. Nitsch, che già lo scorso anno si è visto annullare alcune rassegne – fra cui quella messicana al Museo Jumex – per le proteste degli animalisti, adotta un linguaggio cruento per una “estetica” intrisa di carne, sangue, pulsioni di morte ed esplosioni vitali. Per le sue opere è stato anche condannato tre volte a pene detentive. Mantova, e non solo Mantova, non vi è preparata.