Bilancio di fine anno: Mantova può contare su un tesoretto da 25 milioni

MANTOVA –  È tra le ultime variazioni al bilancio triennale 2021-23 quella varata dalla giunta comunale e pronta per essere sottoposta oggi stesso alla commissione bilancio, per poi transitare a fine mese in consiglio comunale per l’approvazione definitiva. Si tratta di una manovra complessivamente da 25 milioni, suddivisa in 5.355.000 euro nel 2021, 11.300.000 euro nel 2022 e 8.250.000 nel 2023. Una manovra costruita praticamente tutta su entrate da bandi o da alienazioni; solo un quinto deriva da accensione di mutui, per i quali l’ente di via Roma ha ampia facoltà
Verranno iscritte a bilancio le risorse che riguardano il Pinqua, il piano nazionale che prevede la realizzazione di un grande progetto di rigenerazione urbana nell’area di Borgochiesanuova, per 20 milioni e 800 mila euro, dei quali 15 milioni derivano dal contributo ministeriale in virtù dell’aggiudicazione del bando, e 800 mila euro da alienazioni. Il progetto prevede anche l’assunzione da parte del Comune di un prestito flessibile della Cassa depositi e prestiti di 5 milioni, destinati nello specifico alla realizzazione della nuova scuola primaria di Borgo Angeli. Tale mutuo però non rientra in questa variazione, in quanto previsto per il 2024. Il costo di ammortamento del mutuo è stimato in 350 mila euro annui, ma a partire dall’annualità 2025.
Sono invece 9,5 milioni di euro quelli riguardanti Mantova Hub, grazie al finanziamento della Presidenza del consiglio, per 6,5 milioni di euro e il sostanzioso ​contributo della Fondazione Cariplo per altri 3 milioni. Nello specifico queste risorse saranno impiegate per la realizzazione dei progetti riguardanti l’area di San Nicolò e l’acquisizione della porzione di ex ceramica più ad ovest, sinora rimasta scorporata dal progetto, aggiungendo così al patrimonio pubblico anche l’ultima parte di proprietà privata.
Per quanto riguarda la parte corrente saranno destinati alla voce maggiori spese 600.000 euro a integrazione delle rette nelle strutture assistenziali dell’Aspef, a copertura dei maggiori costi e le minori entrate a causa della pandemia Covid che hanno visto l’azienda speciale del Comune nell’anno in corso non aumentare le rette nonostante le ricadute negative sul bilancio causate dalla pandemia.
Analogamente altri 200.000 euro sono destinati ad Aster per far fronte alle maggiori spese e soprattutto alle minori entrate causate dal Covid, in particolare per quanto riguarda i parcheggi.
«Con questa variazione – ha detto il vicesindaco Giovanni Buvoli, delegato al bilancio – diamo corso ad importanti progetti previsti dall’amministrazione e contemporaneamente non dimentichiamo le nostre aziende speciali colpite dalla pandemia».