MANTOVA – Un segnale atteso da chi ha avuto nel tempo necessità di cambiare alloggi popolari per le mutate situazioni residenziali. La giunta comunale ha infatti approvato l’avviso di “bando mobilità 2022” per gli alloggi popolari del Comune capoluogo e della Azienda lombarda dell’edilizia pubblica (Aler). Nell’avviso vengono descritti la procedura, i criteri e i relativi punteggi da assegnare per le casistiche di accesso.
È stato affidato all’Aler l’indizione e la raccolta delle istanze per i cambi di quest’anno. Il bando sarà aperto dal 1° settembre al 28 ottobre 2022. L’intesa tra Comune e Aler per fissare criteri oggettivi che possano essere valutati dalla Commissione cambi collegiale per l’esame delle domande permetterà di rendere omogenee le regole e l’assegnazione dei punteggi per cambiare l’alloggio in funzione delle sopraggiunte necessità dell’utente.
Possono partecipare al bando gli assegnatari delle unità abitative pubbliche a canone sociale, di proprietà dell’Aler o di proprietà del Comune di Mantova, salvo alcune deroghe. Possono presentare domanda gli assegnatari per i quali sia decorso non meno di un anno dalla data del provvedimento di assegnazione o dalla data del provvedimento di autorizzazione di una precedente mobilità, a eccezione che per gravi e documentate necessità del richiedente e del relativo nucleo familiare.
In generale, possono partecipare gli assegnatari in possesso dei requisiti di permanenza nell’alloggio, che non si trovano in situazione di morosità colpevole.
Le richieste di cambio devono essere motivate dall’accrescimento del nucleo familiare tale da determinare sovraffollamento o dalla diminuzione del nucleo familiare tale da determinare situazioni di sottoutilizzo dell’alloggio.
Il Comune o l’Aler, anche in mancanza della domanda da parte degli assegnatari, potranno disporre direttamente il cambio degli inquilini che occupano alloggi con una metratura superiore a quella prevista dalla norma.
I cambi si possono chiedere anche in presenza di almeno un componente del nucleo familiare affetto da minorazione o malattia invalidante che comporti un handicap grave, ovvero una percentuale di invalidità pari o superiore al 66% certificata ai sensi della legislazione vigente; in presenza di almeno un componente del nucleo familiare over 65 anni o per l’avvicinamento al posto di lavoro dell’assegnatario. In tal caso, in mancanza di patrimonio nel Comune sede di lavoro, il richiedente potrà presentare domanda anche per un Comune diverso compreso nel Piano di zona.
Le richieste si possono fare anche quando sono necessari interventi di manutenzione straordinaria o risanamento.