Cna-Federmoda: peggiora la crisi delle aziende artigiane del settore tessile

MANTOVA – Si intensifica la crisi del settore tessile-abbigliamento, e dopo un 2023 complicato, le  previsioni per il 2024 indicano burrasca, secondo i risultati di una  indagine condotta da Cna Federmoda su un campione di quasi 600 imprese che ha coinvolto anche una cinquantina di aziende artigiane per conto terzi mantovane. Per l’esercizio in corso il 50,2% delle imprese intervistate stima una contrazione del fatturato e tra queste una su cinque indica addirittura una forte riduzione dei ricavi, superiore al 20%. Per il 2024 solo il 16,9% stima un miglioramento dei ricavi .All’interno del comparto  la situazione peggiore investe il settore della pelletteria  con oltre il 62% delle imprese a registrare ricavi in calo, percentuale che scende al 54,1% per il tessile mentre nell’abbigliamento le previsioni negative riguardano il 35,4% del campione. «Dall’ indagine emerge una  situazione preoccupante  – sottolinea il direttore di Cna, Elisa Rodighiero – soprattutto per il mondo dell’artigianato e della piccola impresa. Particolarmente  critico risulta l’andamento dei laboratori artigiani che lavorano per conto di terzi, vale a dire l’ossatura della filiera produttiva nazionale. È proprio questa la parte del settore tessile e abbigliamento che le politiche pubbliche –conclude la Rodighiero- sono chiamate a sostenere e stimolare se si vuole salvaguardare il comparto con le sue ricchezze in termini di occupazione, competenze, sostenibilità, valore aggiunto».