Palazzo Ducale, dai lavori riemerge un pavimento del ‘500

Potrebbe risalire all’era Gonzaga. Ritrovata anche una cisterna per l'acqua e le relative canaline

SABBIONETA Sabbioneta ha la capacità di sedurre ed avvolgere con la propria bellezza tanto gli occhi del turista quanto quelli dell’appassionato di arte e storia perché la sua identità è permeata di secoli di vita ed anche quando sembra avere già mostrato i suoi tesori più preziosi, ecco che dal passato riaffiorano reperti che, come pagine perdute di un libro e poi ritrovate, portano a galla nuovi tasselli che completano un mosaico davvero affascinante.
I lavori per la sistemazione del cortile di Palazzo Ducale avevano già riportato indietro, all’inizio della scorsa settimana, l’orologio della storia della città ideale dei Gonzaga con una cisterna di raccolta acque e relative canaline. La scoperta riporta all’epoca ottocentesca, ma è solo il preludio a quanto è emerso ieri. «Il ritrovamento del piano di calpestio – sottolinea il sindaco Marco Pasquali – è ovviamente oggetto delle attenzioni della Soprintendenza archeologica. Sabbioneta ha sicuramente ancora molto da regalare e quindi non ci stupiamo del ritrovamento pur essendone estremamente felici».
Al momento non è prevista alcuna esposizione di quello che si crede essere il pavimento originale del cortile di Palazzo Ducale, quindi si potrebbe ipotizzare ad un tratto diretto con il ‘500 ed il casato dei Gonzaga, ma nel futuro e trovando le giuste risorse la scoperta di valore storico potrebbe essere un ulteriore vanto per la comunità sabbionetana da mostrare a turisti ed appassionati.
«Il bando – continua Pasquali – con cui si stanno eseguendo questi lavori è scollegato dalla questione archeologica, per poter pensare di rendere accessibile e fruibile al turismo questo pavimento serviranno fondi dedicati». Le città protagoniste dei libri di storia sanno sempre come emozionare, vanno “spogliate” della modernità e solo con la passione e la curiosità tipiche di chi vuole conoscere il passato si può avere accesso ad un mondo senza tempo.

Alessandro Soragna