Rugby: crisi Viadana, sconfitto anche a Verona

rugby3

VIADANA Nulla da fare al Payanini Center. Nemmeno contro l’ultima della classe, il Verona Rugby, il Viadana è riuscito a rialzare la testa, incassando nell’ultima d’andata la quarta sconfitta di fila per 22-18 (un punto di bonus). L’emergenza infortuni, soprattutto nei trequarti è nota, certo, e condiziona le performance dei rivieraschi, ma questa era una gara da vincere per avere qualche speranza di restare vicino al treno play off. Il quarto posto dista ora ben 17 punti e servirebbe un miracolo per i gialloneri fermi all’ottavo. Per la cronaca, parte bene il Viadana con Ormson all’8’, ma due minuti dopo arriva il pari di McKinney. Ci riprova ancora al 14’ Ormson, ma risponde il solito McKinney al 16’. Quest’ultimo trasforma anche la meta di Silvestri per il 13-6 e il break con un altro piazzato al 33’ per il 16-6. Il Viadana continua a commettere infrazioni che puntualmente il cecchino veronese sfrutta: al 43’ altra punizione per il 19-6. Nella ripresa si vede un Viadana più tonico che arriva alla meta con Tupou al 50’ (19-11), ma ancora McKinney al 66’ non sbaglia: 22-11. Nel finale si rifà sotto il team di Frati nuovamente con Tupou all’81’ e Ormson alla trasformazione, ma ormai è tardi e il match si chiude per Verona 22-18.
Sabato 26, alla ripresa delle ostilità, i rivieraschi saranno ospiti San Donà, dietro a una lunghezza.
Volti rabbuiati in casa Viadana dopo la quarta sconfitta di fila sul campo del fanalino Verona. Nessuno ha grande voglia di parlare. Ci pensa il tecnico Filippo Frati a rilasciare una dichiarazione: «Non ci sono parole: non possiamo permetterci di giocare solo il secondo tempo. Complimenti al Verona per questa vittoria».
«Al di là del quarto ko consecutivo – afferma il presidente Davide Tizzi – meno chiacchiere. Dalla società, agli atleti, ai tecnici una sola parola: restiamo tutti uniti per uscire fuori da questa situazione. Bisogna mostrare attaccamento alla maglia e ai colori sociali: solo in questo modo possiamo e dobbiamo uscirne. L’andata è terminata, bisogna pensare alle undici sfide del ritorno. Dobbiamo lavorare: parlare non serve, occorrono i fatti. Abbiamo parecchi infortunati, ma solo restando uniti possiamo superare questo momento».