Controlli a tappeto a Lunetta: multe, chiusure e segnalazioni

MANTOVA – La misura è colma, dice l’assessore alla sicurezza e Polizia locale Iacopo Rebecchi. Le rimostranze dei tanti condominii di Lunetta e dei loro amministratori hanno fatto breccia nel sistema comunale che nelle ultime settimane hanno avuto anche modo di rapportarsi con i referenti di via Roma. Sul tavolo numerose situazioni di spaccio, di baby gang particolarmente violente, di pubblici esercizi che diventano (magari, loro malgrado) ricettacoli di micro criminalità che vi si concentra in aperta violazione delle regolamentazioni in materia di sicurezza. Tutte rimostranze che non sono rimaste inascoltate nei tavoli convocati periodicamente dalla Prefettura virgiliana.
«Dopo gli ultimi episodi e segnalazioni abbiamo intensificato i controlli nel quartiere – commenta l’assessore –, e parlo di controlli a tappeto senza fare concessioni a nessuno: che siano negozi, che siano i crocchi di gente che staziona in maniera molesta, o che siano i soliti balordi. La nostra risposta, anche in questo caso deve tradursi nella formula della “tolleranza zero”».
Già nelle scorse settimane un negozio etnico ha visto l’arrivo degli agenti della locale, e uno di somministrazione cibi è stato addirittura chiuso: «Per quello – spiega Rebecchi – abbiamo agito sulla forza dell’articolo 100 che non ammette presenze di più pregiudicati contemporaneamente. In quel caso la Questura ha giustamente applicato la legge e ha disposto la chiusura».
Ma le contromisure non si fermano qui, prosegue Rebecchi: «La nostra attenzione non si fermerà, soprattutto sulla “piastra”. Abbiamo già disposto il montaggio di 11 nuove telecamere e questi occhi elettronici terranno sotto sorveglianza h24 le aree più vulnerabili. Abbiamo fatto controlli continui, e continueremo a farne. Abbiamo segnalato certe persone, e anche qui continueremo. Ma non solo in questo quartiere – conclude l’assessore –. Non smetteremo di controllare le postazioni fisse di corso Libertà e piazza 80° Fanteria. Insomma, anche qui “tolleranza zero”».