Ferì il datore di lavoro della moglie, condannato

Cinque anni e quattro mesi di reclusione per il 54enne marocchino Mustapha Anwar

tribunale di mantova

MANTOVA Cinque anni e quattro mesi di reclusione non per tentato omicidio ma bensì per lesioni aggravate. È quanto deciso ieri mattina dal collegio dei giudici nei confronti di Mustapha Anwar, il 54enne di origine marocchina finito a processo per aver ferito con un coccio di bottiglia il datore di lavoro della moglie la notte del 12 settembre scorso all’interno del ristorante “La locanda degli amici” a Sabbioneta. All’esito della seconda ed ultima udienza dibattimentale dunque è stata scritta la sentenza con cui si è statuito di derubricare il capo d’accusa inizialmente contestato all’imputato. Una settimana fa durante la prima seduta erano sfilati i testimoni dell’accusa: in tale circostanza tra i chiamati a deporre anche Domenico Mangione, 54enne campano parte offesa di questo procedimento. Con l’ausilio dei filmati del sistema di videosorveglianza interna del locale, che avevano ripreso l’intera scena dell’aggressione, il ristoratore aveva così ricostruito quei drammatici momenti. Secondo quanto visionato in aula il nordafricano si era presentato nel ristorante di Mangione attorno alle 23.45. Dopo una prima fase caratterizzata da pesanti improperi rivolti sia alla consorte che all’imprenditore in questo caso per un presunto debito mai del tutto saldato, Arwal era quindi passato alle vie di fatto. Spaccata una bottiglia contro un tavolino aveva colpito il ristoratore alla gola. Al termine dell’aggressione il nordafricano, già detenuto nella casa circondariale di via Poma, era stato prontamente arrestato dai carabinieri. La vittima invece, con una profonda ferita al collo, era stata trasportata d’urgenza all’ospedale di Parma. Ieri, prima del verdetto finale, è toccato allo stesso imputato raccontare la propria versione. Secondo quanto riferito ai giudici dall’uomo il rapporto matrimoniale si era da qualche tempo incrinato. «Non sono un delinquente – queste le parole usate da Anwar nel corso della sua deposizione – e non volevo far male a nessuno. Ero arrabbiato ed ho solo reagito ad una provocazione». In fase di requisitoria il pubblico ministero aveva chiesto a suo carico una pena di poco superiore ai dieci anni di carcere per tentato omicidio.