MANTOVA Sono stati formalizzati ieri i patteggiamenti per quello che è stato l’ennesimo processo nato dalle indagini sulle auto usate con contachilometri manomessi. Tra gli imputati che hanno avuto accesso al patteggiamento c’era anche Piervittorio Belfanti, ritenuto dagli inquirenti al vertice di una vera e propria associazione a delinquere finalizzata alla truffa, al quale questa vicenda è già costata una condanna definitiva a 5 anni di reclusione. Alcune delle pene patteggiate ieri erano quindi in aumento su altre pene, come appunto nel caso di Belfanti, che ieri si è visto dunque aggiungere due mesi e 4 giorni da scontare. Il reato per il quale sono state concordate queste pene è sempre quello di truffa ma senza l’aggravante del sodalizio criminale, Oltre a Belfanti ha patteggiato tre mesi e 16 giorni Gianni Dindi. Luigino Fontana aveva invece concordato 15 giorni in aumento su una pena precedente di sei mesi. Un mese in aumento, infine, per Gaetano De Rosa. Stando alle indagini, l’organizzazione avrebbe importato auto di seconda mano dalla Germania tramite società con sede sia all’estero che in Italia create appositamente con lo scopo di evadere l’Iva. Le vetture (Bmw e Audi) sarebbero state quindi vendute in Italia con chilometraggi palesemente alterati al fine di aumentare il guadagno dalla loro vendita. Le società coinvolte erano state individuate in Rumiatti Broker Service Srl (Romania), New Cars Sofia Ltd (Bulgaria), Sport Kars Sofia Odd (Bulgaria), Ilizwe Invest Sro (Repubblica Ceca), Euro Kars Sofia (Bulgaria) per quel che riguarda l’estero, mentre per l’Italia figuravano Mediaservice Srl, Gold Car Srl, Formula Auto Srl, Formula Wagen Srls, Car Gas Srl, Ktm Srls, tutte riconducibili a Belfanti e con sede a Mantova tranne la Car Gas Srl dislocata invece nel Reggiano. L’inchiesta, nata come seguito dell’operazione Remax del 2016, era quindi sfociata nell’operazione Formula, che nel giugno del 2017 aveva portato ad indagare 17 persone, 11 delle quali sottoposte a misura cautelare. Uno scenario quello tracciato che portava fuori dai confini nazionali mentre in Italia il meccanismo ruotava principalmente attorno alla Gold Car di Cittadella.
Carlo Doda