Guerra totale ai furbetti dei rifiuti

MANTOVA Guerra totale ai furbetti dei rifiuti. Lo ribadisce l’assessore alla Polizia locale  Iacopo Rebecchi che ha posto il problema dell’abbandono delle spazzature fra le priorità della sua agenda. Un problema serio, non lo nasconde, dal momento che a poco sembrerebbe valsa la campagna di sensibilizzazione effettuata in vario modo e con vari veicoli di informazione.
In ogni caso, i numeri sembrerebbero confortare l’azione congiunta della Polizia locale co quella degli operatori di Mantova ambiente. Grazie anche all’ausilio delle strumentazioni elettroniche, da gennaio allo scorso agosto (il conto di settembre è solo provvisorio) sono stati effettuati 148 sopralluoghi dietro segnalazione, e 36 sono i verbali che sono stati prodotti dagli uffici di viale Fiume verso persone individuate come responsabili degli abbandoni.
In soccorso dei vigili e degli uomini della Tea è del resto arrivata la tecnologia di ultima generazione. Oltre alle tradizionali telecamere, gli accertatori si sono avvalsi anche delle ormai famose “fototrappole”, telecamere minuscole nascoste nei luoghi sensibili dove lo sversamento dei rifiuti sembra essere diventato routinario. Piazzate in mezzo alle fronde o nascoste in un lampione o altrove, senza collegamenti fissi, e sempre spostabili da un punto all’altro, questi congegni in 8 mesi hanno prodotto quasi 40 riconoscimenti di responsabili degli abbandoni. E dove non è arrivata la telecamera o la fototrappola, ci hanno pensato in alcuni casi le indagini analitiche condotte sul materiale abbandonato: una busta, un indirizzo, o qualsivoglia indizio utile all’identificazione dell’incivile.
Attualmente, fra quelle in dotazione alla Polizia locale e quelle di proprietà Tea, sono 4 le telecamerine “spia” all’opera. Molto presto, assicura Rebecchi, ne arriveranno altrettante, grazie al bando regionale vinto dal Comune per rafforzare la dotazione della vigilanza. «Giocheremo sempre più sull’“effetto sorpresa” – commenta l’assessore –: l’intenzione è appunto di arrivare a stroncare il fenomeno nascondendo le fototrappole dove nessuno se lo immagina».