Il presidente della Provincia, Bottani: “Il futuro della nostra provincia passa per la viabilità”

MANTOVA –

In questa intervista, Carlo Bottani, presidente della Provincia di Mantova, ci parla delle sfide e delle opportunità che attendono il territorio mantovano. Al centro della discussione, l’importanza strategica del cinquantesimo anniversario dei Madonnari alla Fiera delle Grazie, un evento che rappresenta il secondo passo di un “trittico”, e l’inizio di un percorso che coinvolge diverse iniziative.

A livello nazionale c’è la sensazione di un possibile ripristino delle Province come erano prima del 2014, con deleghe e competenze simili?

“C’è la speranza che entro il 2025, o al più tardi nel 2026, si possa tornare a una Provincia di primo livello, con l’elezione diretta e il ripristino delle giunte. L’Unione delle Province Italiane (UPI) e l’Unione delle Province Lombarde (UPL) stanno spingendo da anni per questo obiettivo. È necessario restituire alle Province risorse economiche e umane adeguate. Un plauso va ai dipendenti dell’amministrazione provinciale, che, nonostante le difficoltà create dalla legge Delrio, hanno continuato a lavorare con dedizione. Meritano un ringraziamento per l’attaccamento al loro ente.”

La legge Delrio è stata un vero tsunami?

“È stato un intervento incompleto che ha ridotto drasticamente i poteri delle Province, causando problemi evidenti, soprattutto nella gestione delle strade. Abbiamo cercato di fare del nostro meglio per servire i 64 comuni della Provincia, ma le risorse economiche sono insufficienti. Tuttavia, le ultime notizie sono positive: sembra che il governo stia lavorando su una riforma che speriamo porti a elezioni provinciali già nella primavera del 2025 o del 2026.”

Qual è lo stato attuale della manutenzione delle strade?

“Stiamo facendo un lavoro significativo, con il supporto di enti superiori. Regione Lombardia ha recentemente annunciato nuove risorse per la tangenziale di Goito, oltre che per la Gronda Nord e Pope3. Da settembre inizieremo con i cronoprogrammi per queste opere, che sono strategiche. Anche la Provincia di Mantova sta contribuendo con altri 5 milioni di euro per migliorare le strade provinciali. Tuttavia, queste risorse non bastano per coprire tutte le necessità. Un sindaco suggeriva di eliminare l’IVA sulle opere pubbliche, il che potrebbe aiutare a destinare più fondi al territorio.”

Quali progetti ritiene fondamentali per la Provincia?

“La viabilità è cruciale per il presente e il futuro. Ogni giorno siamo impegnati a migliorare l’intermodalità e le infrastrutture, investimenti che aumentano il valore del nostro territorio. Ma lo sviluppo deve essere parallelo alla sostenibilità ambientale, un prerequisito fondamentale. Le infrastrutture tradizionali, come le piste ciclabili, migliorano l’accesso e l’attrattività turistica del territorio, altro asset strategico e figlio delle iniziative che stiamo portando avanti, come la ferrovia Freccia dei Due Laghi. Questi progetti attirano investitori e rappresentano grandi opportunità per il nostro territorio. Stiamo anche lavorando sull’Hydrogen Valley, sull’innovazione e sulla ricerca.”

A che punto siamo con il progetto ZLS?

“Gli assessori regionali Alessandro Beduschi e Guido Guidesi stanno spingendo molto su questa iniziativa. Speriamo di ricevere buone notizie concrete entro l’autunno. Adesso “portiamo a casa” il possibile, senza dimenticare che sempre in autunno le Camere di Commercio saranno efficienti; a Mantova il lavoro di Carlo Zanetti e Marco Zanini per la Camera di Commercio è stato straordinario, e speriamo che anche questa possa diventare uno dei grandi motori della nostra provincia.”

Qual è la visione della Provincia riguardo l’università?

“È un dovere morale ed etico sostenere lo sviluppo dell’università. Anche quest’anno forniremo un piccolo contributo, ma il 2026 sarà l’anno che ci siamo prefissati per impegnarci con più risorse, soldi che adesso sono investiti nelle scuole superiori. Quest’anno abbiamo dato 40 mila euro al sistema bibliotecario provinciale grazie al consigliere delegato Enrico Volpi che ha spinto tanto in questa direzione. Ci stiamo impegnando a trovare soluzioni per supportare l’università, in attesa di risorse aggiuntive o della riforma delle Province.”

Non è forse il momento che tutti i comuni si impegnino per sostenere l’università?

“Ringrazio il Comune di Mantova e la Camera di Commercio per il loro impegno. Alcuni comuni, come Curtatone e Marcaria, in passato hanno già contribuito. Tuttavia, è evidente che le difficoltà economiche dei comuni rendono tutto più complicato. Per avere risorse da investire è necessario un cambiamento economico significativo per far ripartire il nostro paese, anche attraverso un mix energetico più efficace.”

La Fiera delle Grazie è un momento di grande attesa. Quali sono le aspettative?

“La Fiera delle Grazie è un evento fondamentale per i mantovani. Possiamo dire di essere a metà di un “Trittico”, iniziato con la candidatura e terzo posto a Borgo dei Borghi. Quest’anno celebriamo il cinquantesimo dei Madonnari con una rappresentazione unica della Divina Commedia. Questa iniziativa, supportata dalla Società Dante Alighieri, è appunto il secondo passo di un percorso di valorizzazione del nostro territorio, che culminerà nel seicentesimo anniversario della fiera l’anno prossimo. Allo stesso tempo, il cinquantesimo è anche un punto di partenza strategico.”

Perché il cinquantesimo è quindi un punto di partenza per un percorso strategico per il territorio mantovano?

“La cinquantesima edizione dei madonnari segna l’inizio di un percorso che coinvolge diverse iniziative, tra cui il lancio di un brand per la valorizzazione dell’agroalimentare mantovano. Questo progetto, nato dalla collaborazione con Confcooperative, mira a promuovere oggi tutti i prodotti agroalimentari mantovani non solo in Italia, ma anche a livello internazionale. Il lancio ufficiale del brand avverrà durante la Fiera delle Grazie, alla presenza del presidente della NIAF, Robert Allegrini. Un marchio che rappresenterà le eccellenze dei vari distretti del nostro territorio e che, grazie all’aiuto della Società Dante Alighieri, promuoveremo attraverso le sue 500 sedi nel mondo, creando una rete di ambasciatori del nostro patrimonio culturale e alimentare. Non è tutto. Il nostro sogno parallelo è anche quello di creare un sistema trasparente ed efficace per la gestione dei flussi migratori. In questo progetto, la Società Dante Alighieri gioca sempre un ruolo fondamentale. Con la sua rete di sedi, possiamo facilitare l’incontro tra la domanda di lavoro nel nostro territorio e l’offerta di manodopera qualificata andando in primis ad intercettare gli 80 milioni di italiani oriundi sparsi per il mondo, principalmente in Sud America, e successivamente anche da altre aree del pianeta, come l’Africa cristiana. L’obiettivo è anche quello di integrare i nuovi arrivati, offrendo corsi di lingua italiana, formazione professionale e supporto nella transizione culturale e lavorativa. Una possibile medicina per il nostro inverno demografico. Questi progetti richiedono l’aiuto e l’armonia di tutti, di tutto il “Sistema Mantova”, perché solo uniti possiamo affrontare le sfide del futuro.”