L’Arma porta la Costituzione a scuola

Carabinieri in cattedra

MANTOVA

Educare alla e con la Costituzione. A scuola con i Carabinieri: questo il titolo di una iniziativa che in realtà sarebbe adatta per tutti, non solo per gli studenti, perché in Italia la Caostituzione è ben poco letta e conosciuta. Ma è giusto che la divulgazione parta dai più giovani e che a diffonderla siano le forze dell’ordine, in questo caso i Carabinieri, con il patrocinio della Prefettura di Mantova. Il progetto su Mantova è sperimentale, come spiegato dal colonnello Fabio Federici durante la presentazione avvenuta ieri all’Istituto Enrico Fermi, rappresenta il primo esempio in Italia ed è stato sollecitato dal Comandante Interregionale Carabinieri Pastrengo, Generale di Corpo d’Armata Gaetano Maruccia. Si tratta di una serie di incontri nelle scuole, durante i quali 54 articoli della Costituzione vengono analizzati, commentati e riportati nell’applicazione quotidiana, nell’ambito del lavoro dei Carabinieri. Il Fermi rappresenta la prima scuola scelta per tale percorso, ma ne seguiranno altre, per un totale di circa 8 appuntamenti sul territorio. E’ un primo passo per insegnare a ragazze e ragazzi la legalità, che passa proprio per la Costituzione, strumento che garantisce ciascuno di noi come cittadino. Ad aprire l’incontro con circa 100 studenti è stato il vice prefetto Angelo Araldi, che ha invitato gli studenti ad interessarsi a ciò che accade, ad amare l’Arma e il tricolore, perché questi sono elementi fondamentali per costruzione personale e sociale di ciascuno. A seguire l’intervento del Comandante Federici, che con il tenente colonnello Giampiero Di Bella ha dato il via all’approfondimento. Una ricerca utile, poiché da un breve sondaggio è risultato che nessuno tra gli studenti avesse letto la Costituzione. Cosa comune a moltissimi adulti. Mentre tutti, o quasi, frequentano youtube. E dato che alla Costituzione si può arrivare anche attraverso i nuovi strumenti social, tanto vale sfruttare quelli per illustrarla in modo efficace. Ad anticipare i discorsi è bastato un video, con le immagini di magistrati ed esponenti delle forze dell’ordine che hanno perso la vita nella loro normale lotta contro la criminalità. Cui va aggiunto anche qualche giornalista. Molti gli studenti commossi. E’ già un buon inizio. (Ilperf)