MANTOVA Il baffo folto e lo sguardo severo, che dava subito a contrasto col garbo spontaneo con cui si relazionava dal banco della sua farmacia. Questa l’immagine più ferma nella memoria di moltissimi mantovani che hanno conosciuto Dino Zanoni, per lunghi anni farmacista di riferimento nel cuore della città prima, e in Valletta Paiolo poi. L’altra sera Zanoni si è spento all’età di 91 anni a Villa al Lago. Un farmacista a tutto tondo, ma non a tempo pieno, dato che in lui una profonda vocazione per la storia antica lo aveva portato ad avere meritata notorietà anche nella élite culturale della seconda metà del secolo scorso. In particolare l’archeologia e lo studio della Mantova etrusca e romana lo avevano occupato per anni, accanto a personalità del calibro di don Costante Berselli, Serafino Schiatti, Ercolano Marani. A lui addirittura si deve la scoperta negli anni ’70 dell’insediamento etrusco del Forcello, e nel ’76 portava la sua firma la fondazione dell’Archeoclub virgiliano. Nato a Mantova nel 1929, dopo gli studi superiori e universitari, Zanoni intraprese la strada ”mercuriale”, dapprima come praticante nella farmacia Bini (poi Perani) di via Chiassi; quindi nel Veneto, dove grazie alla vendita di un fondo paterno poté acquistare a Monselice la prima farmacia tutta sua. Vi rimase quindici anni, prima di passarne altri quattro a Treviso, senza tuttavia dimenticare le proprie radici, che come una stella polare dell’anima lo riportavano a Mantova ogni settimana, dove aveva mantenuto la residenza. Sono comunque questi gli anni in cui crebbe la propria famiglia con la moglie Vanda Beduschi, zia del sindaco di Borgo Virgilio, e durante i quali nacquero i figli Patrizia, Carlo, Bruno e Matteo. Anni decisivi per il suo ritorno virgiliano, coincidenti con l’acquisto della Farmacia Centrale di piazza Marconi, che tenne sino al 1997. Su sua iniziativa, e con l’avallo di 4mila firme, volle superare infinite pastoie burocratiche per servire di una farmacia il quartiere Paiolo, dove ha aperto coi figli la San Pio X. Servizio, il suo, durato sino a due anni fa, quando ha deciso di collocarsi definitivamente a riposo. Sabato sera, nella casa di riposo affacciata sul lago Superiore, sopraffatto dall’età e da inevitabili problemi, ha ceduto le ultime forze, senza che fossero venuti meno gli interessi per quelle “centuriazioni romane” nel mantovano, con cui intratteneva medici e infermiere. Domattina alle 9.45 i funerali nella parrocchiale di Borgo Angeli.