Occupano un appartamento Aler per un anno e ci fanno un covo per lo spaccio di droga

MANTOVA Cercavano degli inquilini abusivi e li hanno trovati, per poi scoprire che due di loro erano clandestini e uno spacciava droga. Il blitz messo a segno nei giorni scorsi dagli agenti della Polizia locale di Mantova è partito da una denuncia dell’Aler riguardo a un appartamento in via Calabria a Lunetta che risultava occupato abusivamente da circa un anno. In precedenza l’appartamento era assegnato a una donna nei cui confronti l’ente aveva emesso un provvedimento di decadenza divenuto esecutivo. Nel frattempo però qualcuno aveva forzato la porta d’ingresso e ci si era sistemato. Ciò che hanno potuto appurare gli agenti del Comando di viale Fiume quando hanno ispezionato l’alloggio. All’interno ci hanno trovato tre maghrebini di 24, 25 e 27 anni, tutti senza fissa dimora, che però avevano arredato per bene la loro abitazione abusiva: coperte, vestiti negli armadi, frigorifero pieno, e pure una Tv collegata a una Playstation. Luce e riscaldamento gratis, nessun affitto da pagare; il bengodi per i tre che da quel che risulta non avevano nemmeno un lavoro. Come turavano avanti lo si è capito subito dopo. Mentre gli agenti procedevano all’identificazione degli inquilini abusivi avvertivano un forte odore caratteristico dell’hashish e così decidevano di procedere alla perquisizione dell’appartamento. Senza nemmeno doversi dannare l’anima riuscivano a trovare quel che cercavano in un mobiletto nella camera da letto del più giovane dei tre. Dentro al mobiletto in un sacchetto di plastica c’erano sette involucri di stagnola per altrettante dosi di hashish pronte per essere spacciate al dettaglio, più tre panetti della stessa sostanza per un peso complessivo di 250 grammi. Il tutto veniva sequestrato e il 24enne veniva denunciato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti oltre che per occupazione abusiva di appartamento insieme agli altri due suoi connazionali. Inoltre siccome nessuno di tre aveva dei documenti, questi venivano portati in questura per il fotosegnalamento. Dagli accertamenti che seguivano emergeva che due di essi erano irregolari sul territorio e pertanto nei loro confronti è stata avviata la procedura per l’espulsione dall’Italia.