MANTOVA I sindaci di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova hanno chiesto al presidente della Lombardia Attilio Fontana e al ministro della Salute Roberto Speranza di essere messi al corrente dei dati delle rispettive province e città capoluogo per ognuno dei 21 indicatori che, secondo l’ultimo Dpcm, determinano l’inserimento di una Regione in zona gialla, arancione o rossa. Il motivo è semplice: Mattia Palazzi, insieme ai colleghi Giorgio Gori, Emilio Del Bono e Gianluca Galimberti, vogliono conoscere l’attuale situazione dei propri territori per poi, qualora i dati fossero confortanti, chiedere che gli stessi siano esclusi dalle misure restrittive previste per le zone rosse.
Di seguito il testo della lettera dei 4 sindaci.
“Gentile Ministro, Gentile Presidente,
la preoccupazione per la crescita dei contagi è comune e condivisa, così come l’impegno per rallentarne la diffusione a tutela dei nostri cittadini.
Siamo convinti che mai come ora serva la più ampia e solida unità istituzionale e non verrà mai meno dai nostri territori l’impegno a fare la nostra parte.
Vi scriviamo, da rappresentanti delle nostre comunità, al fine di avere tutti gli elementi necessari per comprendere la fase epidemica sulle nostre province e i parametri che ne determinano l’inserimento nella zona rossa, al pari di tutta la Regione.
Tale richiesta è motivata dalla necessità di capire per spiegare ai nostri cittadini e imprese e categorie economiche e sociali lo stato di fatto. Ma è altresì fondamentale per monitorare l’andamento epidemiologico.
Siamo per questi motivi a chiedere di conoscere i dati relativi ai 21 indicatori sanitari di rischio, nonché RT delle nostre province e città capoluoghi nella settimana appena conclusa.
Tale richieste ci aiuteranno a conoscere la complessità dei fattori e dati che determinano le zone di inserimento e ci consentiranno di richiederVi, se confortati dagli stessi, l’applicazione di quanto previsto dall’art.3 comma 2 del Dpcm.
Nel ringraziare per l’attenzione, porgiamo cordiali saluti”.
Il comma 2 dell’articolo 3 del Dpcm, richiamato dai quattro sindaci, è quello che prevede la possibilità, per specifiche parti del territorio regionale e in ragione dell’andamento del rischio epidemiologico, l’esenzione dell’applicazione delle restrizioni ormai note, dal divieto di spostamento alla chiusura di negozi e attività di ristorazione che non rientrino nelle eccezioni già previste dal decreto.
A tale proposito il presidente Fontana, alla vigilia della chiusura in quanto “area rossa” ha risposto ai sindaci a stretto giro già nel primo pomeriggio di oggi. “Si stanno diffondendo notizie false che creano confusione che provoca incertezza e agitazione nei cittadini lombardi – ha detto Fontana – . L’ordinanza firmata ieri dal ministro Speranza ha creato la zona rossa su tutto il territorio regionale, ribadisco, su tutto il territorio senza possibilità di deroga. Solo dopo due settimane sarà possibile chiedere per alcuni territori qualche misura di allentamento. Me l’ha confermato il ministro stesso. Ai lombardi dico che dobbiamo tener duro ancora per un po’. Agli imprenditori garantisco che non arretrerò di un passo fino a che il Governo non avrà distribuito davvero le risorse, i ristori. Ai medici e operatori sanitari il mio sostegno e apprezzamento più grande”.