Revenge porn: condannato per la diffamazione a luci rosse

MANTOVA  Un anno e sei mesi di reclusione con il beneficio della sospensione condizionale della pena, oltre al risarcimento del danno da stabilirsi in separata sede e ad una provvisionale in favore della parte civile di 10mila euro. Questo quanto deciso ieri, dal gup Arianna Busato, al termine del giudizio con rito abbreviato, nei confronti di un 40enne di Quistello finito sul banco degli imputati circa le accuse di stalking, diffamazione e percosse. I fatti a lui ascritti, per quanto concerne le prime due ipotesi di reato perpetrate ai danni della ex fidanzata, risalivano nello specifico al 2021, anno in cui era pure stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, poi revocata. Stando infatti all’ipotesi inquirente l’uomo, non accettando la fine della propria relazione sentimentale con una ragazza di ben diciassette anni più giovane di lui, aveva preso a molestare quest’ultima in modo reiterato tramite pedinamenti e appostamenti sotto casa. Inoltre, non pago di tali atti persecutori in serie, aveva a un certo punto rincarato la dose mettendosi altresì a diffamarla via social network. Tramite un gruppo WhatsApp ad hoc da lui realizzato, nel quale oltre agli amici aveva pure incluso la stessa vittima, si era infatti messo a condividere foto a luci rosse spacciando la protagonista di tali immagini hard come la sua ex. Infine, in un caso, avvistando per strada la giovane vittima in compagnia di un altro uomo li aveva inseguiti, bloccati e quindi strattonato lei e aggredito a suon di pugni lui.