Riapertura locali, Confesercenti chiede che la gestione sia affidata alle Regioni

MANTOVA –  Si riapre dal 26 aprile? E’ stato un annuncio che ha illuso e rasserenato baristi e ristoratori ma sta diventando un incubo per la maggioranza di tutti noi. – dichiara Stefano Solci ristoratore e Vice Presidente di Confesercenti Mantova – Infatti a registrare un rallentamento delle restrizioni, lunedì, sarà meno di un ristorante o pub su due, quelli che hanno a disposizione uno spazio all’aperto da dedicare al consumo. E nei bar la quota è ancora inferiore”. “Ora dopo sei mesi di chiusura forzata a cena, di cui quasi quattro in zona rossa, la maggioranza delle imprese vede di nuovo il fantasma di poter non lavorare e allontanarsi le prospettive di poter tornare a servire all’interno dei locali anche se solo a pranzo, non prima del prossimo primo giugno”, continua Solci. Per Confesercenti sono ancora moltissime le contraddizioni che emergono dalle azioni di Governo perché è esplicitamente previsto che altri locali al chiuso, come le stazioni di servizio stradali, possano tranquillamente permettere il consumo all’interno. Inoltre con queste misure prospettate si generano non solo distorsioni concorrenziali tra chi ha e chi non ha dehors, ma anche nuove incertezze: di come si fronteggeranno le avversità climatiche? Le prenotazioni e il mal tempo improvviso? un fortunale con i clienti seduti che mangiano? Solci rileva anche l’aspetto economico facendo presente che “come si farà a sostenere l’attività anche nei pubblici esercizi che potranno riaprire il servizio al tavolo, visto che gli spazi all’aperto valgono, in media, appena il 20% della capienza complessiva dei locali?”. Dalla FIEPET Confesercenti arriva una richiesta di trovare una nuova soluzione, che tenga conto delle specificità dei locali – ad esempio la possibilità effettiva di areazione – e che preveda la possibilità per le Regioni di gestire in autonomia e con specifici accordi le deroghe.