Rsa Bianchi e d’Este: niente ascensore esterno, si lavora a spazi interni più sicuri

MANTOVA La Giunta comunale, nella riunione di mercoledì 18 agosto, ha autorizzato la richiesta pervenuta dall’Aspef di poter utilizzare le somme originariamente destinate alla realizzazione dell’ascensore esterno per intervenire, invece, con la sostituzione e l’implementazione dell’impianto esistente internamente alle Rsa “Isabella D’Este” e “Luigi Bianchi”, in modo da garantire alle persone percorsi di assistenza sicuri ed “isolati” per contrastare il dilagare di potenziali nuovi focolai da Covid-19.
La Giunta ha anche demandato ad una successiva deliberazione la presa d’atto del progetto definitivo/esecutivo del nuovo intervento di sostituzione dell’impianto ascensore esistente all’interno delle due strutture. L’Azienda, inoltre, ha dichiarato che “i costi, in fase di studio, saranno sicuramente pari/inferiori a quelli preventivati per l’ascensore esterno”.
“Il Comune aveva già impegnato una parte dell’eredità della signora Carla Alberti, destinata all’aiuto delle persone anziane, di 656mila euro – ha detto il vicesindaco Giovanni Buvoli –, per la realizzazione di un ascensore esterno all’edificio della Rsa Isabella D’Este di Aspef. Ora, purtroppo, a causa del Covid si rende invece necessaria la sostituzione dell’impianto interno della struttura per garantire il perfetto isolamento orizzontale tra i piani, in modo da garantire anche i distanziamenti obbligatori imposti dalle normativi vigenti”.
Il progetto, infatti, proposto originariamente prevedeva opere finalizzate all’abbattimento delle barriere architettoniche mediante la realizzazione di un nuovo ascensore a ridosso dell’edificio delle Rsa, con un investimento di 656.000 euro. Poi Aspef, a causa della terribile esperienza della pandemia ancora in corso, ha preso atto che l’ascensore che le due strutture condividono è inadeguato per garantire un perfetto isolamento in orizzontale tra i piani delle stesse, ritenendo quindi necessario ed urgente provvedere alla sostituzione dell’attuale impianto, rinviando così ad ulteriori opportunità la realizzazione di quello aggiuntivo esterno.