Sgominata la banda dei cileni che derubava i corrieri express

La conferenza stampa congiunta di Polizia di Stato e Polizia Locale di Mantova

MANTOVA Un arresto e tre denunce. Questo l’esito di un’indagine coordinata tra Polizia di Stato e Polizia Locale di Mantova, i cui agenti hanno sgominato una banda di cileni specializzata nei furti ai danni di corrieri espresso.
Il caso in esame trae origine da due denunce: una relativa al furto di 3 colli rubati da un autocarro di una ditta di trasporti, in piazza Cavallotti, avvenuto il 14 Novembre 2018, le cui indagini sono state condotte dalla Polizia Locale di Mantova e l’altra relativa al furto di uno zaino riposto su un tavolino collocato nel plateatico esterno ad un bar del centro storico, avvenuto il 5 Dicembre 2018, le cui indagini sono state condotte dalla Polizia di Stato.

Episodio del 14 novembre 2018:
Un furgone corriere di Bartolini arriva a fine mattinata in piazza Cavallotti, per le consegne di rito.

E’ seguito da un furgone bianco, che poi si scoprirà essere in uso ai ladri.

Uno dei due complici, il “palo”, si dedica al pedinamento del corriere appiedato, comunicandone la posizione al complice tramite telefono.

Quando il corriere appiedato è sufficientemente lontano, il complice entra in azione. Interessante notare che, per passare inosservato, quest’ultimo indossa anch’egli abiti da “corriere”, in particolare dei pantaloni con tasconi e fa uso un carrello portapacchi.

In pochi istanti scassina la serratura del cassone del furgone e ne estrae alcuni scatoloni.

Dopo aver sottratto i pacchi, si allontana a piedi lungo Corso Vittorio Emanuele dove verrà in seguito recuperato dal suo socio.

Episodio del 05 dicembre 2018

Due individui appartenenti alla stessa banda si accorgono di una borsa lasciata incustodita al Bar Posta; In contatto telefonico tra loro, aspettano il momento più opportuno per trafugarla.

Dopo il furto, si allontanano dal luogo del fatto separatamente. L’autore si defila per via Grazioli.

Epilogo

In esito alle attività di indagine preliminari, la Procura ha emesso decreto di perquisizione di 3 abitazioni site in Milano, che è stato eseguito nelle primissime ore del 28 febbraio da personale della Polizia Giudiziaria della P.S. di Mantova, della Polizia Locale di Mantova e del Commissariato di Milano Villa San Giovanni.
Le perquisizioni hanno permesso di rinvenire e porre in sequestro il seguente materiale:
Il furgone usato per il colpo del 14 novembre, al cui interno erano ancora presenti gli indumenti e il carrello per trasportare i pacchi (facilmente riconoscibile perché di colore blu e, in alcuni punti, ricoperto di scotch marrone).
I telefoni utilizzati per comunicare durante i colpi, che sono stati rinvenuti in abitazioni diverse, il che aiuta a dimostrare la complicità dei diversi soggetti.
Da evidenziare che all’interno di una delle abitazioni perquisite si riscontrava la presenza di quello che poi risultava essere anch’egli un membro della banda, un cittadino cileno di circa 50 anni. Questi si presentava agli operatori fornendo generalità e documenti falsi e risultava altresì essere destinatario di un ordine di carcerazione, pertanto veniva immediatamente tratto in arresto dal personale della Polizia di Stato di Milano. Nell’abitazione dallo stesso occupata, veniva rinvenuta una discreta quantità di merce di ottima fattura e di non trascurabile valore (attorno ai 10 mila euro circa), che veniva sequestrata per accertamenti, seppur non direttamente pertinente agli episodi perseguiti.

Nel complesso si è trattato di un’attività investigativa condotta con meticolosità e svolta su un arco di tempo di diverse settimane, in maniera congiunta dalla Polizia di Stato e dalla Polizia Locale di
MN, che ha permesso di dare un nome ai componenti della banda, ai quali si è arrivati grazie al lavoro certosino svolto con straordinaria sinergia da entrambe le polizie giudiziarie: sono stati incrociati dati di molteplici fonti quali: foto da banca dati permessi di soggiorno, telecamere di videosorveglianza non solo della città di Mantova, sanzioni amministrative CdS, banca dati precedenti di Polizia, traffico telefonico.
L’intera indagine è stata coordinata dal Pm Sabatelli della Procura della Repubblica di Mantova e si è conclusa con l’individuazione dei soggetti responsabili. L’esito delle perquisizioni descritte, ha suffragato tutte le ipotesi investigative sviluppate.
Il Bilancio Finale dell’attività è di: 4 indagati, di cui 1 arrestato, vari sequestri tra i quali anche il furgone utilizzato per i colpi.
I soggetti attualmente indagati sono 4, di cui tre di origini cilene ed un americano, di età comprese tra i 20 e i 50 anni circa:
C.J.A. classe 1996, proprietario del furgone, indagato per complicità nei furti aggravati e per favoreggiamento per aver dato ospitalità a G.G.C.H. quest’ultimo arrestato perché latitante e con documenti falsi.
G.G.C.H. classe 1968, autore materiale dei fatti, quindi indagato per furti plurimi aggravati in concorso, per falsa attestazione e ricettazione (aveva documenti peruviani falsi).
M.C.V.S. classe 1970, autore materiale dei fatti, quindi indagato per furti plurimi aggravati in concorso.
G.M.W.A. classe 1973, indagato perché presunto autore dei fatti quindi furti in concorso plurimi e aggravati.