Stupro di gruppo, chiesto il giudizio per cinque: la vittima un17enne

MANTOVA –  Conclusa la fase delle indagini preliminari con l’escussione della presunta vittima, lo scorso aprile, in sede di incidente probatorio, è quindi approdato ieri davanti al gup Antonio Serra Cassano il caso che vede sotto accusa cinque giovani mantovani circa l’ipotesi di reato di violenza sessuale di gruppo. Nello specifico la vicenda, stando alla ricostruzione degli inquirenti, risale al 18 maggio 2021. In tale circostanza una ragazza cremonese all’epoca di 17 anni, dopo aver trascorso buona parte della giornata in compagnia di un conoscente sarebbe stata da questi invitata, nonché accompagnata, a partecipare ad una festa privata organizzata nell’abitazione di uno degli indagati a Suzzara, dove poi sarebbe stata stuprata. L’indagine, condotta dagli uomini della Squadra Mobile, era quindi partita un paio di settimane dopo, quando al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale di Cremona, si sarebbe presentata, accompagnata dalla madre la stessa ragazzina lamentando nella fattispecie forti dolori al ventre. Trovato quindi il coraggio necessario per confidarsi con i medici la minore avrebbe così raccontato di essere stata violentata una quindicina di giorni prima, durante un party privato in provincia di Mantova, fornendo altresì in tale occasione dettagli al quanto particolareggiati ai fini investigativi. A quel punto, assemblando i vari pezzi del puzzle e tramite mirate perlustrazioni ed intercettazioni, i poliziotti avevano chiuso il cerchio dell’inchiesta culminata con le perquisizioni domiciliari nelle abitazioni dei cinque virgiliani, quattro residenti a Suzzara e uno a Pegognaga. Così il 29 luglio, a loro carico erano state eseguite le misure cautelari disposte dal gip. Di contro poggia invece sul consenso della minorenne al rapporto sessuale oltre ad una «spiccata difficoltà della stessa a ricordare», la linea difensiva improntata dai legali dei ragazzi. Ieri quindi, oltre alle costituzioni di parti civili (la presunta vittima e sua madre) sono state altresì formalizzate dal pubblico ministero le richieste di rinvio a giudizio nei confronti dei cinque indagati, a fronte delle istanze di non luogo a procedere avanzate dai difensori. La decisione in tal senso è prevista per il 28 settembre prossimo.