MANTOVA – Un altro ordigno bellico rinvenuto nel cantiere del raddoppio ferroviario all’altezza di Tornata, comune cremonese, appena dopo Bozzolo, complica ulteriormente il già disastrato traffico ferroviario da e per Milano.
Ieri al tramonto il treno proveniente da Milano e diretto a Bozzolo dove sarebbe dovuto arrivare alle 20.42 ha concluso la propria corsa alla stazione di Piadena a causa della chiusura della linea ferroviaria proprio per il rinvenimento della bomba.
Dopo il ritrovamento a Marcaria di un paio di ordigni bellici nel cantiere appena aperto del raddoppio ferroviario il mese scorso e poi fatti esplodere nella campagna di Medole, adesso la situazione che si è creata è decisamente più complicata visto che insiste sul tratto ferroviario ancora in essere.
Fino a quando l’autorità giudiziaria non concederà il nulla osta al ripristino della circolazione, i treni da e per Milano arriveranno e partiranno dalla stazione di Piadena con la conseguenza che i bus sostitutivi già in partenza da Mantova si allungheranno fino alla stazione cremonese.
Nella giornata di oggi verrà meglio valutata la situazione da parte di tutte gli interessanti e la migliore delle ipotesi al momento appare quella del transito dei treni ad una velocità ridotta senza quindi chiudere la tratta. La peggiore, ovviamente, per i pendolari mantovani e quella di dover allungare il viaggio in pullman fino a Mantova speranda che almeno questa situazione possa trovare una rapida soluzione.
Questa mattina partiranno soltanto due dei tre treni in partenza per Milano, poichè un convoglio, quello delle 21.12 è rimasto isolato nella stazione di Bozzolo non potendo percorre la tratta.
Oggi intanto nel fiume Oglio all’altezza del ponte ferroviario di Marcaria si dovrebbe svolgere l’indagine con georadar nel fiume Oglio, sotto il ponte tra Marcaria e Bozzolo, per individuare l’esatta posizione in cui nel novembre 1944 una locomotiva si è inabissata nel fiume dopo il bombardamento del ponte.
