Università: tutti ne godono, pochi ci credono

MANTOVA  L’amministrazione di via Roma anche quest’anno non ha mancato di versare la propria quota parte nelle casse della Fondazione universitaria di via Scarsellini. Sono 660mila euro, comprensivi della ritenuta d’acconto del 4%, a titolo ordinario per l’annualità 2023. Il versamento è arrivato in conseguenza del verbale assembleare della Fum dello scorso 1° febbraio, che ha allegato le proprie linee programmatiche di investimento e i piani gestionali.
Un fabbisogno compatibile con i bilanci degli scorsi anni, mirati anche ad ampliare l’offerta formativa, ma non per quel tanto che le necessità di cassa possono consentire. Come più volte sottolineato anche dal presidente della fondazione, l’avvocato Paolo Gianolio, siamo alle solite: di questo ateneo tutti i mantovani possono beneficiare, ma a quanto pare l’unico a crederci veramente rimane il Comune capoluogo.
Pur nelle ristrettezze, ancora versano una quota annua la Camera di commercio e Confindustria, sia pure con quote minoritarie, ma la Provincia ha mantenuto il “fondo zero” per l’università, e così pure tutti gli altri sessanta Comuni del territorio.
E dire, lamenta il presidente della fondazione, «che basterebbe per ciascun Comune contribuire con cifre singolarmente ampiamente sostenibili di poche migliaia di euro. Quelle che servirebbero a noi per poter programmare certi investimenti».
L’appello è indirizzato a 360 gradi, senza escludere anche i soggetti privati e le industrie locali, che pure potrebbero beneficiarne.