A Verona arriva Martha Argerich

VERONA Il ritorno di una leggenda. Torna a Verona, per il quarto appuntamento del “Settembre dell’Accademia”, Martha Argerich, che tre anni fa aveva stregato il pubblico scaligero con uno scapricciato Concerto op.54 insieme ai ragazzi dell’Orchestra di Bahia. Di lei, in occasione di un suo recente concerto è stato detto che “del tempo trascorso nulla sembra ferirla: intatta, e anzi sempre nuova è la sua volontà di sfida, lo sguardo nell’abisso. E il coraggio di sostenerlo, come quando aveva sedici anni”, ovvero come quando, prodigio assoluto, si era aggiudicata a distanza di pochi mesi due clamorose vittorie al Concorso Internazionale di Ginevra ed al Concorso “Busoni” di Bolzano. Questa volta, diretta da Gábor Takács-Nagy che salirà sul podio alla testa della Manchester Camerata, la grande pianista argentina – talento straripante ed un’incontenibile vitalità da ragazza senza tempo, nonostante le sue 80 primavere festeggiate lo scorso marzo – farà tappa al Teatro Filarmonico domenica 19 settembre, alle ore 20, per un concerto che la vedrà solista, accanto alla tromba di Sergei Nakariakov, nel Concerto n°1 di Dmitri Shostakovich. Un condensato di estro, parodia – tante e disseminate sono le citazioni che scorrono lungo i quattro movimenti – baldanzoso virtuosismo attraversano l’opera del compositore russo come una lama di luce al cui centro si dilata un’oasi meditativa, quasi un monologo interiore caratterizzato da tonalità più scure, dal passo strascicato e stanco, prima di riprendere la corsa verso la trionfalistica fanfara conclusiva. Completano l’impaginato della serata l’Introduzione e allegro per quartetto d’archi e orchestra di Elgar, le Danze Rumene di Béla Bartók e la Serenata in Do Maggiore di Čajkovskij.