Aperitivi d’Arte di Oficina OCM alla Sala delle Capriate

MANTOVA Una vita sdoppiata e i meriti artistici relegati nell’oblio rappresentano, in estrema sintesi, il destino di Renzo Massarani, il compositore mantovano di origine ebraica esiliato in Brasile dove ha trascorso la seconda metà della sua vita. Ad un approfondito ricordo del musicista nato a Mantova nel 1898 è stato dedicato l’appuntamento di giovedì in Sala delle Capriate con la rassegna “Aperitivi d’Arte” di Oficina OCM che per l’occasione ha reso omaggio al Giorno della Memoria. Gli eventi cruciali della storia del compositore mantovano sono stati raccontati dal musicologo Luigi Abbate e dalla nipote Daniela Massarani, mentre con la sua preziosa partecipazione Luca Buratto, interprete al pianoforte di alcune composizioni del suo bisnonno, ha offerto un interessante saggio del patrimonio musicale, tutt’ora in gran parte inesplorato, di cui Mantova stessa si sente legittima erede. Sulla parte italiana della vita di Renzo Massarani si è focalizzato l’intervento di Abbate: l’origine mantovana, gli studi al Conservatorio di Parma interrotti per partecipare come volontario alla prima guerra mondiale, la ripresa degli studi a Vienna e poi a Roma, allievo di Ottorino Respighi fino al diploma nel 1921. È nel clima culturale e nell’ambiente musicale della capitale che si forma il giovane Massarani affiancando all’attività di compositore con crescente successo di critica e di pubblico quella di critico musicale e di impiegato presso la SIAE. Oltre che per quella professionale, Roma è cruciale per sua vita coniugale, illuminata da tre figli, ma anche per la svolta drammatica imposta dalle leggi razziali fasciste che segnarono la fine della sua carriera in Italia. Nonostante il suo appello diretto a Mussolini con cui ribadiva il suo forte sentimento nazionale, Massarani perse il lavoro, le sue opere furono messe al bando e si vide costretto a lasciare l’Italia nel 1939 per raggiungere il Brasile dove prese la cittadinanza nel 1945 e morì nel 1975. Una seconda vita da esiliato, dunque, tra enormi difficoltà di ambientamento affrontate con straordinaria tenacia per rinascere umanamente e professionalmente, delineata dalla testimonianza della nipote Daniela. Più di ogni parola, significativa la selezione di brani interpretati da Luca Buratto, tra i quali tre Canoni, “Sposalizio”, pagina inedita, Fox-trot e la suite Dal Lago di Mantova, evidente attestazione del legame di Massarani con la sua città natale. Come disposizione testamentaria volle che le sue composizioni venissero bruciate: i figli, fortunatamente, gli disubbidirono. (gmp)