Appassionante Bach per violoncello solo con Michele Marco Rossi alla Madonna della Vittoria

Mantova. Con il primo di quattro appuntamenti dedicati a Johann Sebastian Bach, focalizzati in particolare su composizioni del periodo che trascorse alla corte di Anhalt Köthen, si è aperto il nuovo ciclo di eventi MM DiciottoeTrenta Edu, sezione della stagione concertistica MantovaMusica 2022. È stato il violoncellista Michele Marco Rossi a dare il via, venerdì alla Madonna della Vittoria, a questa rassegna in fascia tardo-pomeridiana dedicata all’approfondimento di specifici contenuti musicologici, che prevedono, tra l’altro, l’esecuzione di tutte e sei le Suite per violoncello solo di Bach, nell’arco di tre appuntamenti, ognuno affidato ad un diverso interprete. Il giovane ma già ampiamente affermato violoncellista romano ha affrontato, per l’occasione, la complessa architettura delle Suite n. 2 in re min. BWV 1008 e n. 4 in mi bem. magg. BWV 1010 offrendone un’interpretazione improntata ad una visione molto personale, sorretta da eccellenti doti tecniche, che ha privilegiato la varietà di timbri e una dinamica piuttosto libera rispetto all’unità ritmica dei tempi di danza che costituiscono la sequenza della composizione. Opere splendide e fondamentali nella letteratura per violoncello, anche queste Suite fanno parte della straordinaria produzione del periodo (1717-1723) in cui Bach, Kapellmeister al servizio del principe Leopold di Anhalt in Sassonia, con ispirato slancio creativo compose alcuni dei suoi capolavori. Lo ha opportunamente ricordato Marco Pedrazzi, musicista e divulgatore, che con un video-contributo ha introdotto il concerto sottolineando l’importanza della presenza di una cappella di corte che contava eccellenti strumentisti per lo sviluppo della geniale produzione strumentale di Bach. Le due Suite interpretate da Michele Marco Rossi ne sono un prezioso esempio e la contrapposizione tra il carattere austero della Suite n. 2 e il clima espansivamente positivo della n. 4 si inquadra del disegno complessivo della ricerca di Bach ampliata all’ampio ventaglio di stili delle varie scuole europee a cui fece riferimento. Calorosa l’approvazione del pubblico ricambiata da Michele Marco Rossi con un fuori programma particolare che rispecchia la sua attitudine a dedicarsi con approfondita competenza anche alla musica contemporanea. Agli antipodi rispetto a Bach, ma con il comune intento di estendere i limiti espressivi dello strumento, il commiato con l’eterogenea successione di effetti e suggestioni rappresentata da Kottos per violoncello solo (1977, 8’) di Iannis Xenakis (1922-2001). Il prossimo appuntamento con il ciclo MM DiciottoeTrenta alla Madonna della Vittoria è per venerdì 4 febbraio con Ubaldo Rosso, flauto, Elisa D’Auria, clavicembalo, Elena Zegna, narratrice. (gmp)