ConTEmporanea apre gli eventi autunnali a Palazzo Te

unnamed (13)_3717635

Mantova Come già anticipato da questo giornale gli eventi che affiancano il progetto espositivo di Isaac Julien, aperto alle Fruttiere di Palazzo Te fino al primo febbraio, inizieranno il prossimo fine settimana. Con la rassegna musicale a cura di Leonardo Zunica, il 10,11 e 12 ottobre.
Viviamo in un’era nella quale l’impatto tecnologico nella vita quotidiana diviene sempre più determinante. L’interazione costante tra uomo e le nuove frontiere della tecnologia (tra umano e non umano) ha cambiato il modo di relazionarci con il mondo, in un contesto che apre riflessioni filosofiche, economiche, politiche, ambientali ed artistiche forse solo immaginabili nell’ambito della science-fiction di qualche decennio fa.
In campo musicale lo sviluppo tecnologico ha avuto un ruolo di primo piano nella fondazione di nuove poetiche. Troviamo esempi di imbricazione tra l’ambito che viene definito generalmente post-umano e quei processi creativi che, come sottolinea lo studioso americano Douglas Burrett in Experimenting the human, art and music in the contemporary post-human, pongono orizzonti in cui la tecnologia può cambiare (o, di fatto, ha già cambiato) radicalmente il modo di sperimentare l’esperienza e la creazione musicale, «nel suo immanente coinvolgimento interdisciplinare nella scienza e nella tecnologia». Già nel 1965, con Music for Solo Performer Alvin Lucier (1931 -2021) richiedeva che ad un esecutore venissero applicati degli elettrodi che rilevassero gli impulsi elettrici del cervello e questi attivassero degli strumenti a percussione .
Ancora nel 2004 Pauline Oliveros (1932-2016) compositrice americana, figura centrale nello sviluppo della musica sperimentale ed elettronica del dopoguerra, attenta ai cambiamenti sociali della contemporaneità, si chiedeva come siffatta applicazione della tecnologia potesse influenzare “i futuri valori umani”.
ConTEmporanea è una rassegna musicale che raccoglie una galassia di voci umanissime della musica dell’ultima porzione del XX secolo e di quello da poco iniziato. Queste voci, che si levano dai compositori ormai storici come gli statunitensi Alvin Lucier, Steve Reich, il polacco Krzystof Penderecky, la finlandese Kaja Saariaho, i britannici Jonathan Harvey e David Lang e da una generazione di musicisti (tra cui molti italiani) nati a ridosso del XXI secolo e che si affaccia con coraggio su un orizzonte dominato da una cultura musicale mainstream e da profonde contraddizioni sociali, ci dicono qualcosa sulle metamorfosi della condizione umana, in un orizzonte sonoro di ricerca e riflessione, di profondità e meraviglia; o ancora di “love and rage” quel ritmo del cuore che, secondo Donna Haraway, figura di riferimento della filosofia post-umanista, caratterizza l’afflato dell’opera di Isaac Julien, artista e filmaker londinese la cui nuova installazione, All that changes you, Methamorphosis, commissionata per i cinquecento anni di Palazzo Te, è lo spettacolare contesto entro il quale questa rassegna vuole muoversi e dialogare attorno all’umano e alle sue mutevoli forme.
Il programma
Il 10 ottobre, dalle 21.00 Sala dei Cavalli – Carlo Sampaolesi \ fisarmonica e dispositivi elettroacustici; 11 ottobre, dalle 21.00 Sala dei Cavalli – Nicola Baroni \ violoncello ed elettronica; 12 ottobre, dalle 21.00 – Sala dei Cavalli Istantanea lab-echoes – Alma Napolitano \ violino Antonio Macaretti \ fisarmonica.
Coreografia e concept: Chiara Olivieri.