MANTOVA La poesia ha fondamento nella natura. È la riflessione di Emanuela Dalla Libera, autrice veneta, oggi residente nella Maremma toscana. La presentazione della sua ultima raccolta, “Infinito andare” (Il Convivio Editore), ha chiuso la nona edizione del Festival Mantova Poesia nel giardino di Villa Angela, comunità che ospita cinque persone con difficoltà in attesa del loro reinserimento nelle proprie abitazioni e nel loro lavoro, gestita dalla Cooperativa sociale Ippogrifo. “Ci vuole un luogo” il titolo della prima poesia letta dall’autrice. Il suo luogo è la natura maremmana da cui parte la sua esperienza poetica. “La fruizione che ne ho io è totalizzante”, ha spiegato Emanuela Dalla Libera, “vivendo in un luogo come il mio l’osservazione diventa naturale e l’osservazione porta alla conoscenza. Si può partire dal generale, un luogo vasto con infinite modulazioni negli animali e nelle piante. Siamo abituati a pensare a un ripetersi ciclico. In realtà la natura si ripropone in maniera molto diversificata. Non è né idilliaca né tenebrosa come direbbero i romantici, né edulcorata come potrebbe pensare gli accademici. Ha una vita propria con le sue dinamiche che continuiamo a osteggiare con risultati deludenti. Ci sono meccanismi precisi, una sorta di liturgia, nella riproduzione di piante e animali che non sono casuali. Il moto è l’esistenza, spaziale e temporale, con un infinito andare verso un equilibrio che non faccia trasparire la fatica del percorso”. Una natura ispiratrice quindi con uno sguardo che dalla Maremma arriva fino al mare e allo scoglio di Montecristo. Dallo spazio al tempo. Quello musicale degli intermezzi del maestro Matteo Cavicchini nel giorno del 225 esimo compleanno di Giacomo Leopardi.