Il medico per forza di Molière al Teatro Minimo

MANTOVA Finalmente il Teatro Minimo riapre i battenti. In scena, a partire da sabato 2 ottobre, “Il medico per forza” di Molière, che l’autore francese scrisse nel 1666 forse per accompagnare “Il misantropo”, che sembrava non godere di tanto successo.
Molière visse nel ‘600 tra le Halles di Parigi, il collegio di Clermont, dove studiò presso i Gesuiti, Orléans, per seguire i corsi di diritto e la provincia francese che vide il suo apprendistato come attore, autore e capocomico. Fu un intellettuale e un moralista, ma è noto soprattutto per la comicità della sue opere, che spesso nascondono una grande amarezza per le debolezze umane. Tra le più famose troviamo “Le preziose ridicole”, “La scuola delle mogli”, “Il misantropo”, “L’avaro”, “Tartufo” e “Il malato immaginario”, classici apprezzati ovunque. Ma egli scrisse anche opere comiche altrettanto valide.
“Il medico per forza” fa parte del gruppo dedicato alla medicina e ai medici. E’ un testo leggero, brillante e, come si direbbe oggi, meno “impegnato”, anche se culturalmente di valore. Il suo personaggio principale è Sganarello, una maschera italiana, presa a prestito dalla Commedia dell’Arte di Tiberio Fiorilli, alias Scaramouche.
Sganarello, dunque, è un boscaiolo bravo nel suo lavoro, ma dedito alla “bottiglia” e al gioco e molto manesco: infatti egli bastona abitualmente la moglie Martina. Dopo l’ultima bastonata, la donna si vendica presentandolo come grande medico, che riconosce la sua qualifica solo se viene percosso. In veste di “dottore” Sganarello visita la figlia di Gerontina, Lucinda, affetta da uno strano mutismo. Strano perché la giovane, innamorata di Leandro, ha inscenato la malattia per evitare un matrimonio voluto dalla madre. Leandro convince Sganarello ad aiutarlo. Il gioco viene scoperto e il boscaiolo-medico rischia l’impiccagione. Lo salva un colpo di scena finale, grazie al quale anche l’amore trionfa. Questa, per sommi capi la trama, ma l’opera è ricca di scene gustose, che strappano il sorriso e il riso.
“Il medico per forza” va in scena per la regia di Sergio De Marchi, che ricopre anche il ruolo principale. La scenografia è dello stesso De Marchi, affiancato da Franco Ubezio; i costumi sono stati curati da Ivonne Paltrinieri e Gabriella Ferramola, con le quali ha collaborato Grazia Ferramola.Il cast, molto numeroso per la verità, è composto, oltre che da Sergio De Marchi, da Fiorenza Bonamenti, Bruna Campi, Wanda Demarchi, Gabriella Ferramola, Angela Fornacciari, Pierangela Giavazzi, Tes Lazzarini e Yvonne Paltrinieri. Collaborano allo spettacolo Carlo Ballarino, Valter Delcomune e Franco Ubezio. Servizio fotografico di Andrea Perina.
Quattro le repliche previste: sabato 2, domenica 3, sabato 9 e domenica 10 ottobre. Lo spettacolo del sabato avrà sempre inizio alle 21.15; quello della domenica alle 16.30.
Informazioni e prenotazioni allo 0376 320407, dalle ore 18 alle 19.30, oppure al 339 6884328. Prenotazioni anche presso la Tabaccheria Meloni, via XX settembre, 33, città.
Prenotazione obbligatoria ai sensi delle disposizioni sul coronavirus.