Negramaro, un ritorno dalle mille emozioni

MANTOVA Dalle grandi arene ricche di effetti speciali ad un’atmosfera e una dimensione più intima come quella dei teatri. La sfida che i Negramaro hanno voluto affrontare per il loro ritorno in tournée è proprio quella del cambio di dimensione che tuttavia si spiega e si declina con un concerto quasi interamente rivisitato.

Nella seppur fredda cornice di una Grana Padano Arena tutta a sedere, Giuliano Sangiorgi e compagnia hanno saputo infiammare il pubblico mantovano arrivato in massa per salutare questo ritorno atteso da qualche anno e figlio di un paio di forzati rinvii.
Quello che Mantova ha potuto vivere ieri sera è stato un singolare ritorno alle origini grazie a quei brani che hanno portato i Negramaro al grande pubblico: basti pensare ad Estate e Tre minuti, due must proposti ieri sera in una vesta nuova, ben amalgamata nel fil rouge intimista della serata. Non sono mancati i momenti in cui il pubblico ha fatto fatica a scaldare la sedia preferendo esplodere e muoversi al tempo dei suoi beniamini, ma alla fine sono state solamente delle fiammate perchè poi ha sempre prevalso quel mood stemperato tra il jazz e il blues.
Eleganti, raffinati, concreti “portiamo in scena una atmosfera quasi da soundtrack, c’è la summa della nostra vita e quella che abbiamo davanti” ha detto Giuliano prima del concerto e così è stato. Una promessa mantenuta, quindi, ma i Negramaro sono forse andati anche oltre trovando in questa sfida la loro giusta dimensione, quella di una band eclettica capace di rinnovarsi rimodellando un fastso passato e chissà che questa non possa essere una nuova frontiera. L’assenza decennale dai palcoscenici si è fatta sentire, ma è stato davvero un attimo riannodare i fili e tornare a ballare (nei limiti del possibile) con le loro melodie. Stasera si replica, chi non ci sarà perde un’occasione.