Thanks for vaselina si fa in due: sabato a Mantova, domenica a Marmirolo

MANTOVA Il pluripremiato collettivo Carrozzeria Orfeo torna in scena a Mantova il 18 gennaio allo Spazio Sant’Orsola (replica già sold out nell’ambito della rassegna Altroteatro) e il 19 gennaio al Teatro Comunale di Marmirolo (fuori abbonamento all’interno della Stagione del Teatro Nuovo “Va che bel!”) con Thanks for Vaselina testo di Gabriele Di Luca, anche regista insieme a Massimiliano Setti e a Alessandro Tedeschi, uno spettacolo ormai considerato un cult, che ha girato i più grandi teatri italiani, registrando il tutto esaurito, strappando applausi e ottime recensioni e i cui diritti sono stati da poco venduti in Spagna dove lo scorso settembre è stato messo in scena dal regista catalano Sergi Belbel. Dallo spettacolo è stato tratto il film Thanks! prodotto da Casanova Multimedia e diretto dallo stesso Gabriele Di Luca, uscito nelle sale cinematografiche a ottobre 2019 (che nel cast vanta anche la presenza di Luca Zingaretti).

Insigniti di due Premi a Le Maschere del Teatro 2019 (a Gabriele Di Luca, come migliore autore di novità italiana, e a Beatrice Schiros, come migliore attrice non protagonista, per Cous Cous Klan), Carrozzeria Orfeo consolida sempre più il suo legame speciale con Mantova, città in cui ha la sua sede: dal progetto Tour de force (sostenuto da Fondazione Cariplo e dal Comune di Mantova) alla partecipazione al tavolo cittadino sul teatro contemporaneo.

Primo spettacolo (seguito da Animali da Bar e da Cous Cous Klan) di una trilogia dedicata alla “commedia umana” della contemporaneità che Carrozzeria Orfeo ritrae, socialmente instabile, carica di nevrosi e debolezze, Thanks for Vaselina – che vede in scena Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Beatrice Schiros, Pier Luigi PasinoFrancesca Turrini; musiche originali di Massimiliano Settifonde ironia e tragicità, divertimento e dramma, in una escursione continua fra realtà e assurdo, fra sublime e banale, in cui i personaggi, popolari e profondi, divertenti e irriverenti, grezzi  e poetici, si muovono su quel fragile confine dove, all’improvviso, tutto può inevitabilmente risolversi o precipitare.

Gli Stati Uniti d’America, con il sostegno dei paesi alleati, hanno deciso di bombardare il Messico, distruggendo tutte le piantagioni di droga e classificando le numerose vittime come “effetti collaterali” con il pretesto di “esportare” la propria democrazia.

Fil, cinico-disilluso, e Charlie, determinato animalista e difensore dei diritti civili, entrambi trentenni e con un futuro incerto, coltivano nel loro appartamento grossi quantitativi di Marijuana e, con due opposte motivazioni, decidono di tentare il colpo della propria vita: invertire il normale andamento del mercato della Marijuana esportandola dall’Italia al Messico.

Su questo pretesto surreale si fonda la trama del testo che “esploderà” non appena nella loro vita entrerà Wanda, una trentenne obesa, insicura e membra di un fallimentare corso di autostima. Nessuno, a parere dei due, potrebbe essere più adatto di lei per diventare un insospettabile corriere della droga internazionale. Con la complicità della madre di Fil, Lucia, una cinquantenne ludopatica appena uscita da una clinica per disintossicarsi dal gioco, Fil e Charlie preparano Wanda per il grande viaggio. Tutto si complica però quando, dopo quindici anni di assenza, torna a casa Annalisa, padre di Fil ed ex marito di Lucia, diventata nel frattempo una transessuale.

Thanks for Vaselina racconta la storia di esseri umani sconfitti, abbattuti, lasciati in un angolo dal mondo che prima li ha illusi, sfruttati e poi tragicamente derisi. È il controcanto degli “ultimi” e degli esclusi dal mondo del successo e del benessere. In un esistenzialismo da taverna dove ogni desiderio è fallimento, genitori disperati e figli senza futuro combattono nell'”istante” che gli è concesso per la propria sopravvivenza, vittime e carnefici della lotta senza tempo per il potere e per l’amore. In una continua escursione fra la realtà e l’assurdo, fra il sublime e il banale. Come una corda sempre tesa fra il cielo e i bassifondi in uno spalancarsi di abissi dove, ad ogni passo, non si può che restare in bilico. Tasselli di una catena alimentare, di una selezione naturale che non avrà mai fine, fino all’ultima bomba, fino all’ultimo uomo.