La provincia di Ancona, in particolare Senigallia e l’Alto Pesarese sono le zone più colpite. Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza per la Regione Marche, come annunciato dal Premier Mario Draghi.
Durante il nubifragio, molte persone hanno trovato riparo ai piani alti e i Vigili del Fuoco hanno fatto sapere di aver salvato nella notte decine di persone che si erano rifugiate sui tetti delle abitazioni e sugli alberi. Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha descritto quanto accaduto come “una tragedia di enormi proporzioni”. In una lettera indirizzata al capo del dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, per chiedere lo stato di emergenza nel territorio marchigiano, Acquaroli ha ricordato che il nubifragio, nel corso del quale sono caduti in circa tre ore 420 millimetri di pioggia, la metà di quello che piove in un anno nella regione, si è principalmente riversato nelle province di Pesaro Urbino e Ancona. Oltre Senigallia, particolarmente colpiti sono stati i comuni dell’entroterra nel nord della regione. Tra questi ci sono: Cantiano, Cagli, Frontone, Pergola, Serra Sant’Abbondio in provincia di Pesaro Urbino e Sassoferrato, Arcevia, Ostra, Serra de Conti, Barbara, Trecastelli, Corinaldo in provincia di Ancona.
Per le giornate di oggi e domani è stato proclamato il lutto su tutto il territorio regionale, con le bandiere esposte a mezz’asta sugli edifici istituzionali della Regione. Nel primo pomeriggio, secondo i dati diffusi dalla Prefettura di Ancona, erano circa 150 gli sfollati impossibilitati a rientrare nelle loro case, la maggior parte dei quali nel comune di Senigallia. In base ai numeri dell’ufficio del governo di Ancona, inoltre, sul territorio sono state impegnate 200 unità dei Vigili del Fuoco, 100 dei Carabinieri, 50 della Polizia di Stato e 30 della Guardia di Finanza, mentre per la giornata di domani è prevista allerta gialla per rischio idrogeologico e idraulico.
– foto Vigili del fuoco –