BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Occorre mantenere il dialogo il più possibile aperto. Zelensky, in una telefonata che abbiamo avuto ieri, ha chiesto di riuscire a parlare con Putin e vedere se l’Italia avesse potuto aiutare su questo fronte. La stessa richiesta è stata rivolta ad altri. Evidentemente non sarà facile, ma l’obiettivo è far sì che Zelensky e Putin si siedano intorno allo stesso tavolo”. Così il premier Mario Draghi, al termine della riunione informale del Consiglio europeo sulla crisi tra Russia e Ucraina. “Tutti i canali di dialogo vanno utilizzati con la massima determinazione, la NATO, l’Osce, il formato di Normandia”, ha aggiunto, ribadendo che “non possiamo rinunciare ai nostri principi fondanti dell’alleanza atlantica”. Il premier ha spiegato che un suo viaggio a Mosca “è previsto, si sta organizzando”, probabilmente si svolgerà nei prossimi giorni.
“In questo momento – ha sottolineato Draghi – la strategia deve essere fatta di due elementi: riaffermare la nostra unità, questo è il fattore che ha più colpito la Russia, inizialmente ci si poteva aspettare che essendo così diversi ci sarebbero state posizioni diverse, invece nel corso di tutti questi mesi non abbiamo fatto altro che diventare sempre più uniti. Uniti significa tantissimi paesi, non solo l’Occidente. Il secondo punto è che occorre mantenere la nostra strategia di deterrenza ferma, dobbiamo essere fermi e non mostrare debolezze”. Al momento “la situazione è quella che era qualche giorno fa, questi episodi che sembravano annunciare una de-escalation non sono al momento presi seriamente. Quindi dobbiamo rimanere pronti a ogni eventualità”, ha proseguito.
(ITALPRESS).
“In questo momento – ha sottolineato Draghi – la strategia deve essere fatta di due elementi: riaffermare la nostra unità, questo è il fattore che ha più colpito la Russia, inizialmente ci si poteva aspettare che essendo così diversi ci sarebbero state posizioni diverse, invece nel corso di tutti questi mesi non abbiamo fatto altro che diventare sempre più uniti. Uniti significa tantissimi paesi, non solo l’Occidente. Il secondo punto è che occorre mantenere la nostra strategia di deterrenza ferma, dobbiamo essere fermi e non mostrare debolezze”. Al momento “la situazione è quella che era qualche giorno fa, questi episodi che sembravano annunciare una de-escalation non sono al momento presi seriamente. Quindi dobbiamo rimanere pronti a ogni eventualità”, ha proseguito.
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