L’avvocato Federica De Stefani ha parlato del corretto utilizzo dei social network alla serata del Rotary Club Piadena-Oglio-Chiese

CANNETO La stagione autunnale degli incontri conviviali del Rotary Club Piadena-Oglio-Chiese guidato dal presidente Gianfranco Tripodi di Lonato del Garda (Bs) è stata inaugurata a Cascina Fortuna di Pozzo Baronzio dall’avvocato Federica De Stefani di Mantova, che ha parlato delle problematiche legate ad un corretto utilizzo dei social network. Avvocato iscritto all’Ordine dal 2001, Federica De Stefani è specializzata in tema di privacy, tutela dei dati personali e diritto delle nuove tecnologie. E’ autrice di diversi testi e relatrice in parecchi convegni in materia, tra cui anche un intervento alla Camera dei Deputati. “I social – ha esordito la dottoressa De Stefani – sono moderni strumenti di interazione fra gli utenti, ormai largamente usati nella rete, per pubblicare contenuti e creare reti di contatti, fra persone già di nostra conoscenza ed eventualmente per creare nuove amicizie. Quando agiamo all’interno di un social spesso assumiamo un falso senso di sicurezza, perché pensiamo di agire in contesto virtuale slegato dai fatti quotidiani.  In realtà, alcune delle cose che scriviamo e pubblichiamo in un social potrebbero finire con l’avere delle ricadute indesiderate nella vita reale, anche a distanza di molto tempo. Capita infatti sempre più spesso di leggere fatti di cronaca che riportano di licenziamenti o tensioni sui posti di lavoro, o più in generale di figuracce consumate da qualcuno che ha pubblicato fatti privati con troppa disinvoltura sul web. Per questo motivo ricordiamoci di fare molta attenzione ad esprimere pensieri su cose e persone, che poi potrebbero essere lette da qualcuno a cui potrebbero non fare piacere. Quando si dice che internet è pericoloso – ha continuato – mi viene da ridere. E’ uno strumento molto intuitivo, e serve conoscerne le regole per non cadere in errori, sia pure in buona fede. Purtroppo invece continuiamo a utilizzare i social con leggerezza, dovuta al fatto che la normativa su internet è arrivata quando lo strumento era già universale, ma il mondo virtuale non è uguale al mondo reale. Il consiglio che mi senti di dare – ha concluso – è quello, come in tutte le cose, di usare sempre il buon senso: non facciamoci prendere dall’entusiasmo iniziale mettendo sui social di tutto di più, ma riflettiamo sempre attentamente su quello che facciamo su internet”.
Paolo Zordan