Messa a norma sismica della caserma Cc di Ostiglia: il tempo stringe, la minoranza protesta

OSTIGLIA – La messa a norma sismica della caserma carabinieri di Ostiglia è ancora in alto mare e la situazione preoccupa non poco i consiglieri di minoranza, che sollecitano il Comune a pensare al più presto un progetto da attivare prima del 31 dicembre prossimo. Il rischio – spiegano – è che la Prefettura possa dare il via libera affinchè l’edificio venga dismesso e il Comando trasferito altrove.
La questione, spiegano i consiglieri di “Uniti per Ostiglia”, era stata sollevata dal gruppo di opposizione nell’ottobre del 2021, chiedendo «atti in relazione alla messa a norma sismica della caserma dei Carabinieri. Immobile di proprietà comunale, che non raggiunge il parametro minimo pari 60% di resistenza di vulnerabilità sismica. Questa informazione alla Giunta comunale era stata inoltrata già nel 2020 dal Comando Provinciale dei Carabinieri, facendo presente che in caso di inottemperanza della messa a norma, l’edi – ficio sarebbe stato dismesso e il comando trasferito altrove.
Il Comune, proprietario, avrebbe dovuto assumersi l’impegno di effettuare le variazioni di miglioramento/adeguamento necessari entro il 31 dicembre – proseguono i consiglieri di “Uni – ti per Ostiglia” – Dallo studio emerso, la somma complessiva per tale intervento si aggira attorno ai 150mila euro. Orbene, considerando che ad oggi la Caserma dei Carabinieri non è ancora stata chiusa per grazia ricevuta, nel ricordare che l’Arma dei Carabinieri garantisce ordine pubblico, vigilanza e pattugliamento sul territorio, come gruppo di minoranza abbiamo responsabilità di ricordare che “tempus fugit”; e che per arrivare, non tanto inizio lavori, ma ad una semplice approvazione di un progetto definitivo rimangono pochi mesi.. passati i quali la Prefettura ha tutto il diritto di non dare una terza possibilità al Comune di Ostiglia».
I consiglieri di “Uniti per Ostiglia” hanno ribadito che la questione da loro sollevata non è una polemica politica, bensì una preoccupazione legittima della cittadinanza e indicano anche una possibile strada da percorrere: «La soluzione – concludono i consiglieri del gruppo di opposizione – non è nell’attesa della risposta o meno all’am – missione al finanziamento del bando ministeriale “mes – sa in sicurezza di edifici del territorio” a cui il Comunale ha riposto ogni speranza per iniziare gli adeguamenti richiesti dalla Prefettura; bensì in una eventuale variazione urgente nel piano triennale delle opere pubbliche».