Rischio esondazioni, dalla Regione 1 mln e 300mila euro a Mantova

MANTOVA – La Giunta di Regione Lombardia, su proposta dell’assessore regionale al Territorio e Sistemi Verdi, Gianluca Comazzi, ha approvato una delibera che prevede un nuovo Piano di interventi strutturali per la mitigazione del rischio idrogeologico per il biennio 2023-2025 per un valore totale di 48 milioni di euro. «Gli interventi sono stati individuati in base alla loro priorità, molti andranno ad agire per la risoluzione di situazioni locali, segnalate dai sindaci del territorio e verificate degli Uffici Territoriali Regionali. Altri invece sono azioni strutturali che derivano dalla pianificazione di bacino, come la realizzazione di nuove vasche di laminazione che, come abbiamo visto, sono fondamentali per scongiurare i danni derivanti dalle alluvioni», afferma lo stesso l’assessore Comazzi
Di questi 48 milioni alla provincia di Mantova vanno un milione e 330mila euro suddivisi in due interventi specifici:
– Interventi di adeguamento dell’impianto di sollevamento di Valdaro (Nodo di Formigosa) per 227.997,21 euro .
– Messa in sicurezza di due tratti del vaso Tartaro Fabrezza in Comune di Casaloldo per 1.100.000,00 euro.
Il primo di questi due riguarda la sostituzione delle pompe idrovore del Nodo di Formigosa sul Fiume Mincio a Mantova che svolge la funzione di fare defluire a valle della città i deflussi di monte, comprensivi degli apporti della rete minore in sinistra. L’intervento è tra le misure previste dalla Pianificazione di bacino. Si tratta di un impianto con 30 pompe il costo unitario è di 400mila euro e pertanto qui si finanzia un primo lotto. Il secondo, di entità evidentemente superiore sia come intervento che come spesa totale, riguardano i due tratti del canale Tartaro Fabrezza in via Dante Alighieri e via Roma.
«Gli interventi sono stati individuati in base alla loro priorità, molti andranno ad agire per la risoluzione di situazioni locali, segnalate dai sindaci del territorio e verificate degli Uffici Territoriali Regionali. Altri invece sono azioni strutturali che derivano dalla pianificazione di bacino, come la realizzazione di nuove vasche di laminazione che, come abbiamo visto, sono fondamentali per scongiurare i danni derivanti dalle alluvioni», afferma lo stesso l’assessore Comazzi.