Calcio Serie C – Mantova, ci credi ancora? Con la Juve NG per tener vive le speranze

MANTOVA Dovrebbe essere una partita ricca di spunti, attesa e fascino, e invece c’è poco da dire per presentare Mantova-Juve NG che va in scena oggi al Martelli. La situazione dei biancorossi è quella che è: le tre sconfitte consecutive, la preoccupante posizione in classifica, la sensazione che qualcuno si sia già rassegnato a disputare i play out (il che, è bene ricordarlo, non significa affatto retrocedere!). Sta di fatto che quella odierna contro i baby bianconeri si prefigura come l’ennesima “ultima spiaggia”. Che in realtà ultima ancora non è, ma ci assomiglia molto.
Tra le cinque partite che attendono il Mantova da qui a fine campionato, quelle con Albinoleffe (domenica prossima) e Pro Vercelli (16 aprile) sono senza dubbio le più importanti: due scontri diretti che vedono i virgiliani obbligati a vincere e basta. Però sarebbe sbagliato focalizzarsi esclusivamente su quelle due gare. La classifica impone al Mantova di raccogliere altri punti con altri avversari, non importa di quale censo. Le tre sconfitte in 8 giorni sono state una mazzata che ha sorpreso anche chi in viale Te lavora ogni giorno a contatto con la squadra, in primis mister Mandorlini che mai si sarebbe aspettato una situazione tanto complicata da raddrizzare.
Dunque, a cosa aggrapparsi? Banale dirlo, ma la risposta non può che essere una: alla forza di volontà. Alla necessità di reagire, a uno spirito che non deve contemplare resa e rassegnazione. L’ha ripetuto Mensah in settimana, in una delle conferenze stampa più accorate e per certi versi disarmanti alle quali abbiamo assistito negli ultimi anni: «Non siamo morti… Dobbiamo reagire… Bisogna lottare, lottare, lottare», ha ripetuto più volte l’attaccante italo-ghanese. Una sorta di autoconvincimento che fotografa bene lo stato d’animo che alberga in viale Te. Uno stato d’animo che mescola incredulità, smarrimento e la consapevolezza che in qualche modo bisogna rialzarsi e ripartire. Nessuno vuole pensare a un Mantova retrocesso in D (fallimenti a parte, sarebbe la prima volta in 112 anni di storia). C’è ancora tempo per evitarlo, ma occorre un segnale autenticamente forte, come da tempo non si vede.
Quella con la Juve dell’ex centrocampista biancorosso Brambilla è partita dalle mille insidie, perchè davvero indecifrabile si presenta l’avversario: capace di travolgerti con il suo elevato tasso tecnico e la sua freschezza nelle giornate migliori; come di apparire vulnerabile e assolutamente battibile quando capita la “giornata no”. Il Mantova spera nella seconda ipotesi. Ben sapendo che, in ogni caso, dovrà metterci del suo.