Rogo alla Riseria Canedole di Roverbella. I carabinieri arrestano i piromani

ROVERBELLA I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mantova e della Stazione di Marmirolo hanno arrestato due ragazzi, appena maggiorenni, entrambi incensurati e residenti nella cosiddetta Grande Mantova poiché resisi responsabili di incendio doloso aggravato in concorso, avvenuto questa notte in Roverbella, dello stabile che ospitava la riseria di Canedole. Insieme a loro sono finiti nei guai altri due coetanei, anch’essi partecipi, che sono stati identificati in un secondo momento nel corso della mattinata.
I Vigili del Fuoco di Mantova non appena sono giunti nel luogo dell’incendio, hanno subito accertato che non si poteva trattare di un cortocircuito o di cause accidentali e così hanno allertato i Carabinieri che hanno immediatamente avviato le indagini. Telecamere, varchi stradali e analisi degli occhi elettronici su un territorio che a quell’ora non è particolarmente trafficato.

Chiudendo e restringendo il cerchio, nel giro di poco è stato possibile seguire una pista che ha dato immediatamente i suoi frutti.
Il primo dei presunti autori è stato atteso sotto casa e alla vista dei militari è apparso subito in apprensione e particolarmente agitato. E’ stato sufficiente per i militari avvicinarsi per chiedere i documenti per percepire immediatamente il forte odore di bruciato che emanava. Così come anche le scarpe intrise di terra, fango ed erbacce hanno fornito ulteriori conferme ai sospetti dei Carabinieri che hanno così deciso di effettuare una perquisizione personale e veicolare rinvenendo ulteriori indizi concordanti. A giocare un ruolo fondamentale sono state però le conversazioni ed i selfie conservati nel telefono cellulare che hanno fatto definitivamente crollare il giovane che ha confessato la malafatta.
Immediatamente sono scattate quindi le ricerche dei complici. Uno è stato rintracciato nel giro di poco, presso la propria abitazione, mentre per gli altri due, rintracciati in mattinata, è trascorso il cosiddetto periodo di flagranza.
Dall’analisi delle conversazione sembrerebbe che tutti e quattro fossero d’accordo e il disegno di appiccare l’incendio era preordinato. Il movente è ancora al vaglio ma sembrerebbe ricondursi verosimilmente a disagio giovanile.
Dopo l’arresto i due sono stati condotti nella Casa Circondariale di Mantova, a disposizione della locale Procura della Repubblica ed in attesa dell’udienza di convalida davanti al Giudice per le Indagini Preliminari. Gli altri due giovani sono invece stati denunciati piede libero.