MANTOVA Nella serata di ieri, a Goito (MN) e a Cadeo (PC), i Carabinieri del Comando Provinciale di Mantova, insieme ai colleghi della Compagnia di Fiorenzuola d’Arda (PC), hanno arrestato, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal GIP presso il Tribunale di Mantova, su richiesta della locale Procura della Repubblica, 4 soggetti (con plurimi precedenti per reati contro il patrimonio), ritenuti responsabili, secondo l’ipotesi accusatoria, di “associazione per delinquere, rapina, furti in abitazione, falso materiale e installazione di apparecchiature atte ad intercettare conversazioni”.
Le misure restrittive, tutte in carcere, costituiscono il compendio di un’indagine, avviata a gennaio scorso, a seguito di innumerevoli denunce di furto in abitazione, e condotta dai Carabinieri della Compagnia di Castiglione delle Stiviere (MN).
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), gli elementi raccolti dagli inquirenti, anche per mezzo di attività tecniche e servizi di osservazione e pedinamento, ha consentito di disarticolare il sodalizio criminale, dotato di struttura organizzativa stabile, dedito a una serie indefinita di furti e rapine in abitazione, in orario diurno, e operativo in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Sono stati ricostruiti l’operatività dell’associazione, definendo ruoli dei sodali e modus operandi delle singole azioni predatorie con riferimento, in particolare, all’individuazione delle abitazioni da saccheggiare e gli spostamenti che avvenivano mediante l’utilizzo di una autovettura “pulita” di grossa cilindrata, alla quale venivano apposte in continuazione, targhe artefatte al fine di eludere i controlli dei Carabinieri. Un ulteriore escamotage era quello di utilizzare la tecnica del “wrapping”, al fine di cambiare il colore dell’autovettura sempre con il medesimo fine di garantirsi l’impunità. In una circostanza, gli indagati scoperti dalle vittime, si sarebbero anche finti Carabinieri, traendo, così, in inganno le vittime carpendo la loro fiducia, al fine di guadagnarsi facile fuga.
Inoltre è stato appurato che gli indagati erano in possesso di apparecchiature atte all’intercettazione illecita delle comunicazioni radio delle Forze dell’Ordine,
In più occasioni, i 4 soggetti, pur se incalzati dalle pattuglie delle FF.OO., incuranti della propria ed altrui incolumità, ingaggiavano vere e proprie fughe, adottando una guida spericolata, al fine di far perdere le proprie tracce.
Nella misura restrittiva, agli indagati oltre al reato associativo, sono contestati 36 furti in abitazione – consumati e tentati, che avrebbero comportato un bottino complessivo ammontante a circa 300.000 euro.
Nel corso delle perquisizioni è stata recuperata parte del provento dei furti e sono state sequestrate le autovetture utilizzate nonché gli strumenti utilizzati per attuare i loro disegni criminosi.