RODIGO Che gli animali, soprattutto i cani, abbiano la capacità di portare un grande sostegno morale e psicologico alle persone, soprattutto non autosufficienti, lo si è scoperto anche dal punto di vista scientifico, fin dagli Anni 50 dello scorso secolo. Numerose ricerche scientifiche dimostrano che instaurare un legame con un animale e giocare con esso migliora l’umore e produce un effetto tranquillante. In genere gli anziani che vivono nelle RSA, oltre a soffrire per molte patologie che li rendono non autosufficienti e particolarmente fragili, risentono molto del distacco dai familiari e dalla propria casa. Una condizione che causa una difficoltà a mantenere una normale comunicazione e socializzazione con gli altri ospiti e con il personale della struttura. L’anziano in RSA spesso si sente emarginato, inutile, depresso, privo di stimoli, spesso incapace di comunicare, la presenza di animali in struttura riesce a riaprire il flusso dei ricordi, perché è in grado di rievocare emozioni ed esperienze passate. L’animale risveglia sempre moltissimi ricordi nell’anziano, in quanto molti di loro hanno avuto in passato animali in casa da accudire.
La letteratura afferma che in Francia il 20% delle istituzioni pubbliche e il 25% di quelle private consentono all’ospite di tenere con sé il proprio animale, mentre in quasi il 40% alberga uno o più animali “mascotte”. Nel nostro Paese le percentuali sono enormemente inferiori. Eppure non v’è dubbio che per molti anziani, non solo – anche cognitivamente compromessi – il ruolo dell’ani male sarebbe di primaria importanza in quanto testimone vivo del passato. Impedire perciò ad un anziano di avere in istituzione il proprio animale significa privarlo di un’insostituibile fonte affettiva, troncargli i legami con il passato e, in ultima analisi, favorirne il decadimento cognitivo.
Da qualche anno, oltre alla pet-therapy tradizionale, che noi tra i primi del settore abbiamo introdotto nei reparti ma che comporta contatto temporale con l’animale limitato per i pazienti svolgendosi solo per un’ora a settimana, abbiamo introdotto al CSS VILLA CARPANEDA la presenza costante dell’animale per “curare” il paziente affetto da demenza. La colonia di gatti presente in struttura è utilizzata per favorire la relazione con questo tipo di malati, per migliorare la parte motoria e inoltre agendo come antistress e antidepressivo, riducendo anche i tempi di wandering.
Dott. Carlo Antonio Calamari
Responsabile Sanitario
CSS Villa Carpaneda di Rodigo