Terzi su Cisa e Romana: “Occorre fare qualcosa”

La delegata alle infrastrutture ha incontrato i candidati del centrodestra

BORGO VIRGILIO  Un incontro che le parti hanno definito «proficuo», con l’impegno reciproco di programmare un nuovo tavolo di confronto già nel prossimo mese di luglio.
È quello che ieri mattina ha coinvolto l’assessore regionale alle Infrastrutture  Claudia Maria Terzi  e i candidati sindaci della coalizione di centrodestra dei Comuni di Borgo Virgilio e Bagnolo San Vito,  Francesco Aporti  e  Roberto Penna ; presente anche il sindaco uscente  Alessandro Beduschi   e il consigliere regionale della Lega  Alessandra Cappellari  e altri esponenti politici mantovani.
Diversi gli argomenti toccati, a cominciare dal traffico che sta soffocando la Cisa, la strada provinciale – ex statale 62 – di attraversamento in direzione nord-sud degli abitati di Cerese, Cappelletta e Romanore che mediamente è percorsa da quasi 30mila mezzi al giorno.
«Una delle ipotesi di cui si è parlato riguarda il fatto che Regione Lombardia possa cofinanziare l’opera di competenza provinciale – riferisce il candidato di “Insieme per Borgo Virgilio” e attuale assessore a Bilancio e Lavori pubblici, Aporti -. Ma per farlo è essenziale che la Provincia la inserisca tra gli interventi urgenti, cosa che noi stiamo sollecitando da tempo e che continueremo a fare». Altro punto affrontato è stata la soluzione al problema del traffico che attanaglia la Romana, la provinciale posta sulla direttrice est-ovest che attraversa gli abitati di Cerese, Pietole e San Biagio. «La soluzione auspicata da anni da entrambi i Comuni, oltre che da tutti gli enti mantovani diversi dalla Provincia, sarebbe la prosecuzione dell’asse tangenziale sud dalla rotatoria della Valle dei Fiori (dove oggi termina con innesto obbligato sulla ex Ss Romana) fino all’innesto con la A22 – hanno osservato i due candidati -. La soluzione permetterebbe con il passaggio a nord degli abitati di Pietole e San Biagio di evitare il traffico pesante di attraversamento dei centri urbani. Tale soluzione – specificano – era stata licenziata in sede di Via (Valutazione di impatto ambientale) della Mantova-Cremona come proposta denominata “alternativa mantovana” al tratto finale dell’autostrada. L’ipotesi percorribile potrebbe essere di un tratto di tangenziale autostradale che risolverebbe definitivamente, e con un più limitato consumo di suolo, la viabilità tangenziale sud di Mantova».
Dulcis in fundo ci si è soffermati sull’esigenza di “liberare” i terreni interessati dai vincoli connessi al vecchio tragitto autostradale, «ormai scartati e anacronistici», che di fatto rappresentano un blocco alle possibilità di sviluppo per le aziende agricole locali.

Matteo Vincenzi