San Giorgio In casa MantovAgricoltura è tutto pronto per l’esordio in campionato sul parquet di Udine. Capitan Simona Antonelli suona la carica. «Un miscuglio di emozioni e consapevolezze – dice – ci porterà a presentarci sabato nella nostra forma migliore, consapevoli che nessuno ci regalerà nulla».
Quali sono gli obiettivi di squadra?
«Non dobbiamo pensare a lunghissimo termine, ma cercare di migliorare partita dopo partita, onorando sempre la maglia. Il campo parlerà per noi, a fine stagione tireremo le somme. Sono contenta di essere ancora il capitano di questa squadra: conosco bene le mie compagne, il loro valore e so quanto ciascuna potrà dare. La nostra unione potrà essere un’arma vincente».
Il primo ostacolo si chiama Udine…
«Conosco un paio di giocatrici, nulla di più. Ma il nostro staff ci darà tutti gli accorgimenti e le misure necessarie per confrontarci al meglio con le avversarie. Concentrazione e preparazione saranno cruciali per cercare di strappare la vittoria in questa come in ogni partita».
Com’è il clima nello spogliatoio?
«Siamo tutte entusiaste e daremo il massimo pur sapendo di essere la matricola del campionato. Non siamo certo la squadra da battere, dovremo sempre vendere cara la pelle».
La società ha scelto la strada della continuità…
«La società ha lavorato tutta l’estate per realizzare questo sogno, per farlo continuare e questo ha gratificato tutte noi. Vincere un campionato è stupendo da giocatrice, ma ancora più soddisfacente è sapere di avere alle spalle una società che ci crede, che mette a disposizione le risorse per continuare e mantenere vivo il movimento. La volontà di tutte noi è quella di mantenere il traguardo raggiunto l’anno scorso».
Un messaggio per i tifosi…
«Abbiamo cambiato casa (le gare casalinghe si disputeranno al Dlf e non più al NeoLù, ndr) ma vorrei che i nostri tifosi fossero sempre il sesto uomo in campo. Speriamo di vedere spalti pieni con il calore che anche lo scorso anno ci hanno dato. Abbiamo vinto anche grazie al supporto di tutte le persone che ci hanno seguito, per cui vorremmo vivere quest’esperienza nuovamente insieme a loro».
