Violenza sulle donne: già 230 casi nei primi sei mesi del 2023, 245 lo scorso anno

MANTOVA Potenziare gli interventi a favore delle donne vittime di violenza di genere e dei minori coinvolti, migliorando l’integrazione tra strutture ospedaliere, servizi sociosanitari territoriali e centri antiviolenza. Questo l’obiettivo del progetto “Violenza di genere: formiamoci e fermiamola” sostenuto da Regione Lombardia, che vede Asst Mantova come capofila e realizzato in collaborazione con Centro aiuto alla vita, Telefono Rosa, Cooperativa centro donne, Mia e Comune di Mantova. La violenza di genere e su minore è una delle piaghe più gravi della società, come documentato dai quotidiani fatti di cronaca. Un fenomeno sempre più diffuso: secondo i dati Istat del 2007 690.000 donne italiane hanno dichiarato di aver subito violenze ripetute dal partner; il 62,4 per cento di queste donne ha dichiarato che i figli hanno assistito ad uno o più di questi episodi. In situazioni familiari violente, i bambini sperimentano esperienze sfavorevoli infantili (Felitti, 2001) ossia situazioni negative che influenzano negativamente l’ideale percorso evolutivo, sia a livello personale che relazionale. Nel periodo pandemico, in particolare durante il lockdown, si è registrato un picco delle violenze contro le donne in ambito familiare. Una crescita testimoniata dalle chiamate ai numeri di emergenza (16.272 chiamate da vittime al 1522 nel 2021: +3,6 per cento sul 2020 e +88,2 per cento sul 2019), dai contatti ai centri antiviolenza e dai dati dei pronto soccorso. Il progetto Violenza di Genere: formiamoci e fermiamola prevede vari ambiti di attività. Partito lo scorso aprile si concluderà ad aprile 2024. Nella provincia di Mantova sono state 245 le donne vittime di violenza prese in carico nel 2022 e 230 nel primo semestre 2023, 52 i casi di accesso al Pronto Soccorso.