Calcio dilettanti – Clamoroso: hanno commissariato la Lombardia

La sede del Crl
La sede del Crl

MILANO Clamoroso: mentre la Lombardia si preparava ad una lunga contesa elettorale per eleggere il successore di  Giuseppe Baretti, come un fulmine a ciel sereno è arrivato un colpo di mano. Si sono dimessi 7 consiglieri su 13 del Crl: il consiglio, dunque, è decaduto, mancando più della metà dei componenti. A rimettere il mandato sono stati Arioli, Silini, Teti, Bignotti, Loschi, Maino e Santagostino, a cui si aggiungono  Gandini (calcio femminile) e  Spadea (Calcio a 5). Gli effetti di questo colpo di scena sono presto spiegati: niente elezioni nell’immediato e conseguente “commissariamento” da parte della Lega Nazionale Dilettanti, prima di indire una nuova consultazione.
Il presidente della Lnd  Cosimo Sibilia, preso atto della cosa, ha nominato reggente  Antonello Cattelan, già presidente presidente del collegio dei revisori dei conti della Lnd, quale figura di garanzia e residente in Lombardia, per assicurare la ordinaria amministrazione per il regolare svolgimento delle attività del Comitato. E’ quantomeno rimandato il progetto (esattamente 90 giorni, a giudicare dalle norme) di portare in via Pitteri uno tra  Alberto Pasquali, che nell’intervista rilasciata alla  Voce qualche giorno fa, aveva parlato di rinnovamento in seno alle istituzioni sportive lombarde, e  Carlo Tavecchio, profilo di grande esperienza e peso specifico a livello nazionale, o una terza figura in rappresentanza, magari, del gruppo di consiglieri che si sono dimessi nella notte di mercoledì. La mossa, infatti, non si può non leggere come una strategia per prendere tempo. Un modo per sparigliare le carte e, magari, riorganizzare la propria fazione in vista delle nuove elezioni che si terranno, a questo punto, in Primavera e non più ai primi di gennaio. Qualche rivista specializzata, infatti, insinua che le dimissioni in blocco siano state dettate dal timore di non essere ricandidati nelle liste dei due sfidanti annunciati. Senza dubbio si tratta di una vera e propria forzatura, che non ha precedenti, e che infiammerà sicuramente la prossima campagna elettorale, inasprendo toni e contenuti. Sarà dunque battaglia vera e senza esclusione di colpi, per lo scranno di più alto del comitato più importante d’Italia, per numeri, successi sportivi e peso specifico. Nel motivare la scelta, alcuni consiglieri dimissionari, tra questi Bignotti, Silini e Teti, hanno spiegato di aver deciso in tal senso per rispetto delle condizioni di salute di Baretti, attualmente non in grado di ripresentarsi (cosa che peraltro avevamo anticipato nei giorni scorsi). Avere 90 giorni in più, a loro dire, permetterebbe a Baretti di potersi ripresentare risolvendo i problemi contingenti. Molto critica la vicepresidente del Crl, la mantovana  Paola Rasori, che fa parte del gruppo dei sei che non si sono dimessi: «Una scelta scriteriata e irresponsabile. Si consegna la nostra regione ad una gestione commissariale, usando come pretesto la malattia di una persona che non avrebbe mai e poi mai permesso una cosa del genere, dopo aver dato tutto se stesso per il Comitato negli ultimi 20 anni. Un atto del genere implica il fatto che la Lombardia, che tutti dicono debba contare di più, non possa invece esprimersi alle prossime elezioni della Lega Nazionale Dilettanti e federali. Quattro anni senza avere il peso che meriteremmo». Va inoltre ricordato che sarà proprio il reggente Cattelan a dover gestire pure la spinosa questione della ripartenza in questo 2020 funestato dal Covid. Non propriamente un incarico agevole.