Calcio dilettanti – Goldoni: “Il calcio dei big mi manca. Il lockdown? Rallenterà la crescita dei giovani”

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MANTOVA Lontano da una panchina di prima squadra da poco meno di un anno, dopo l’esperienza al Suzzara,  Marco Goldoni è uno degli allenatori top mantovani attualmente in attesa di ingaggio. Per quanto riguarda il calcio giocato, se ne riparlerà nel 2021: con lui facciamo una lunga chiacchierata ad ampio spettro sul mondo dilettantistico. A partire dai giovani, panorama da lui ben conosciuto vista la sua lunga esperienza di preparatore nell’attività di base, al calcio delle big dilettantistiche, l’habitat naturale della sua carriera da allenatore.
«Per la scuola calcio, quello del lockdown è il periodo più brutto che ci sia: stare fermi praticamente un anno, per i ragazzi, rischia di rallentare la loro crescita motoria. E’ come imparare a leggere o a scrivere: certe cose è meglio apprenderle all’età giusta, rischiamo di avere giovani più “acerbi” dal punto di vista tecnico, nel prossimo futuro. E poi c’è l’aspetto della socialità: specialmente per i bambini è fondamentale».
C’è anche l’allarme abbandono: «Per conoscenza diretta ho sentito di società che hanno visto assottigliarsi il numero di ragazzi iscritti all’attività di base, in favore di altri sport, magari individuali – dice Goldoni -, il Covid, dunque potrebbe indurre qualche ragazzo ad intraprendere altre strade. Ma sono convinto che non appena la vita troverà una sua normalità, magari con l’arrivo della copertura vaccinale, molti torneranno all’ovile».
Problemi diversi, invece, quelli riguardanti le prime squadre: «Sono scettico riguardo all’idea di giocare tutte le partite, da gennaio – prosegue – fino all’estate: forse sarebbe meglio completare un girone d’andata, se si potrà, per ché ad oggi la situazione non consente di programmare. Inoltre giocare d’estate potrebbe sconquassare gli equilibri di molti giocatori, che magari approfittano della pausa per fare qualche lavoretto estivo, come accade per buona parte dei giovani». «Inoltre – osserva Goldoni – fare una preparazione a gennaio comporta non molti problemi: per il freddo, i terreni allentati, i possibili infortuni dati proprio dalla situazione climatica. Non dimentichiamoci che il grosso della preparazione si fa d’estate, con temperature ben più clementi. Dopo una sosta forzata così lunga, si rischiano danni notevoli sulla muscolatura dei ragazzi».
Ma in questa situazione un allenatore senza squadra come passa il tempo libero? «Purtroppo, senza calcio, dobbiamo affidarci alle dirette della Serie A. Ma in queste settimane sto seguendo il mio amico Filippo Guccione. Ho visto il gol fenomenale che ha segnato al Sudtirol: dalla bandierina ne ho visti pochi fare centro. Maradona, Palanca e il mio ex compagno alla Poggese Gionco. Filippo ha una gran voglia di vincere e si è meritato sul campo la fascia di capitano biancorosso. Questo è il momento giusto per consacrarsi anche in Serie C».