Calcio, il Mantova in C – Il ds Righi: “Dedicato a chi ha sofferto per il Covid”

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MANTOVA Per i giocatori e i dirigenti biancorossi ieri è stato un po’ come tornare studenti. Esposizione dei quadri con i voti per decretare promossi, bocciati e rimandati. Nel calcio si sa, le promozioni sono per pochi e questa volta il Mantova ce l’ha fatta. Al terzo tentativo (secondo per la gestione Setti), il Mantova torna in serie C. Dall’anno scorso  Emanuele Righi è il ds del Mantova e anche per lui, come per molti, è la prima promozione in Serie C da dirigente. «La dedica – commenta il ds biancorosso – è per il nostro tifoso Francesco che non c’è più e per quelle persone che hanno sofferto in questi mesi». Un anno e mezzo difficili vissuto tra mille ostacoli, «ma abbiamo portato la nave in porto e questo è quello che conta più di qualsiasi cosa. Chiaramente sarebbe stato più bello vincere il campionato sul campo, ma non è stato possibile. Un risultato che arriva grazie al lavoro svolto da una società formidabile e molto solida. Dico grazie a tutti i giocatori, gli allenatori, dirigenti, magazziniere segretarie. Questa vittoria è di tutti». E anche per quanto riguarda gli scenari futuri il ds bolognese taglia corto: «Io sono a disposizione di quello che deciderà la società». E allora non resta che attendere. Così come ha atteso a lungo questo momento di giubilo il vice presidente  Gianluca Pecchini, tra gli artefici della rinascita del club di viale Te, tre anni fa, dopo una serie di annate che è bene dimenticare. «Un risultato che si certifica e mai messo in dubbio. Si è consolidato nel tempo dal 16 febbraio ad oggi. Il jostro è stato un primato indiscutibile. Togliamo gli ormeggi da una serie D complessa e faticosa. Prevale la felicità di aver ottenuto questa promozione all’interno del triennio, che la società messa in piedi tre anni fa iniziale si era prefissa». Ringraziamenti speciali da parte del vice presidente biancorosso: «I ringraziamenti vanno estesi a tutti coloro che hanno creduto in questo progetto,  Setti, Masiello, i giocatori, dirigenti. dobbiamo dire grazie anche alla città, uno scrigno di bellezze artistiche che trasmette una passione per il calcio di grandissimo livello. Una promozione che rappresenta una luce per chi ha lottato in questi mesi difficili, per i medici del Poma». Ed ora uno sguardo al futuro. Come diceva patron Setti (vedi pagina a sinistra), ci sono tante situazioni da affrontare per immergersi nella nuova realtà del calcio professionistico. «Ancora qualche giorno e si saprà come sarà programmata la prossima stagione. Ci piacerebbe che alla ripresa del prossimo campionato possano esserci anche i tifosi. Il calcio con gli stadi vuoti non ci piace. Speriamo che tutto questo sia possibile».